lunedì 14 maggio 2007

Impariamo da Paolo Apostolo (Efesini 2,19-22)

Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.


Né stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef 2,19).

Se questa è pure la tua convinzione circa il modo giusto di vivere nella Chiesa, ti prego di rispondere al Questionario che è in questo blog. Così facendo, mi aiuterai a combattere il disagio di tutti quei giovani che nella chiesa si sentono ancora stranieri (peggio degli extracomunitari) e ospiti, e non sono ancora a loro agio.

Quando avrò raccolto dati a sufficienza, pubblicherò un LIBRO BIANCO, che sarà fin troppo eloquente e indicherà quali sono le strade da seguire perché il tempio di Dio diventi sempre più anche la casa comune di tutti i credenti.



Potrai postare le tue risposte come "commento" in questo blog (per farlo puoi registrarti gratuitamente su Google mail, che offre un ottimo servizio, puoi assumere un nome di fantasia cliccando su "Altro" o restare anonimo ) - oppure inviarle con una mail al mio indirizzo luciosembrano@gmail.com e provvederò a postarle in questo blog io stesso.

Se vuoi scaricare il questionario in .pdf clicca sul link seguente:
http://www.snapdrive.net/files/438135/Questionario.pdf




Se vuoi prendere visione delle risposte finora pervenute, clicca sul link seguente:
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don Lucio


2 commenti:

Sentirsi a casa nella Chiesa ha detto...

sto seguendo con attenzione i tuoi questionari e mi rendo sempre più conto di come soffrire equivale avvicinarsi alla fede.


tutte le persone che sono rientrate hanno sofferto e dicono di essersi allontanate a seguito di un momento di dolore.


è nel dolore che si cerca dio.


è nel dolore che ci si chiede dove sia finito e perchè ci ha abbandonato e mentre glielo chiediamo lui è già li a risponderci.


nei miei periodi di malessere ho sempre pensato: dio ma dove sei oggi? ed è nei periodi di malessere che lui appariva.


nn c'è niente da fare. la fede è la consolazione dell'uomo per la palla di acciaio che è legata nel suo stomaco e che è frutto del suo egoismo.

Anonimo ha detto...

Nella Chiesa non sempre ci si sente a casa perchè manca spesso quell'accoglienza che ti fa sentire al posto giusto nel momento giusto, non mancante in qualcosa e non giudicato.