Né stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef 2,19).
Quando avrò raccolto dati a sufficienza, pubblicherò un LIBRO BIANCO, che sarà fin troppo eloquente e indicherà quali sono le strade da seguire perché il tempio di Dio diventi sempre più anche la casa comune di tutti i credenti.
Potrai postare le tue risposte come "commento" in questo blog (per farlo puoi registrarti gratuitamente su Google mail, che offre un ottimo servizio, puoi assumere un nome di fantasia cliccando su "Altro" o restare anonimo ) - oppure inviarle con una mail al mio indirizzo luciosembrano@gmail.com e provvederò a postarle in questo blog io stesso.
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don Lucio
2 commenti:
sto seguendo con attenzione i tuoi questionari e mi rendo sempre più conto di come soffrire equivale avvicinarsi alla fede.
tutte le persone che sono rientrate hanno sofferto e dicono di essersi allontanate a seguito di un momento di dolore.
è nel dolore che si cerca dio.
è nel dolore che ci si chiede dove sia finito e perchè ci ha abbandonato e mentre glielo chiediamo lui è già li a risponderci.
nei miei periodi di malessere ho sempre pensato: dio ma dove sei oggi? ed è nei periodi di malessere che lui appariva.
nn c'è niente da fare. la fede è la consolazione dell'uomo per la palla di acciaio che è legata nel suo stomaco e che è frutto del suo egoismo.
tò
Nella Chiesa non sempre ci si sente a casa perchè manca spesso quell'accoglienza che ti fa sentire al posto giusto nel momento giusto, non mancante in qualcosa e non giudicato.
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