domenica 13 maggio 2007

Sondaggio per una Chiesa più accogliente


DESCRIZIONE DEL SONDAGGIO NAZIONALE IARD


Il sondaggio nazionale

E' stato pubblicato nei mesi scorsi un sondaggio che prende in esame la realtà giovanile (18-45 anni!) in Italia.
Ecco i dati bibliografici, se vuoi leggerlo: R. Grassi (cur.),
Giovani, religione e vita quotidiana. Un'indagine dell'Istituto IARD per il Centro di Orientamento Pastorale, Il Mulino, Bologna novembre 2006, euro 20.

Una cosa che mi ha sorpreso, perché non era così quando ho avuto 18 anni io, è che le famiglie non esercitano più alcuna pressione sui giovani perché conquistino la propria autonomia e sono disposti a tenerseli in casa anche fino a 35-40 anni, quando finiscono gli studi, trovano un lavoro e magari si sposano e formano una propria famiglia. Un'altra cosa altrettanto interessante è che i giovani dichiarano di avere fiducia in se stessi, si trovano a proprio agio nel mondo di oggi e non manifestano una considerevole angoscia nei confronti delle sfide poste dalla situazione italiana a tutti i livelli.

Il sondaggio prende in esame, in particolare, la relazione con la Chiesa. Dai dati riportati emerge una cosa che è sotto gli occhi di tutti da sempre.
Tra l'adolescenza e la prima giovinezza, generalizzando tra i 18 e 21 anni, ma a volte un po' prima o un po' dopo, per tutti INIZIA una crisi di allontanamento dalla pratica della parrocchia. E' un po' una stagione di confusione e di crescita, in cui si mettono in discussione i valori ricevuti dalla famiglia (per i fortunati che li hanno ricevuti!) e si ricerca una propria autonomia, o semplicemente si ha voglia di gustarsi la libertà o l'indipendenza, e si vorrebbe vivere come si vuole senza dover dare troppo conto agli altri, agli adulti in particolare.

Questa crisi FINISCE più tardi (generalizzando tra i 28-31 anni), in genere quando si concludono gli studi universitari, si trova un lavoro, o ci si pone il problema della scelta di vita, per cui ci si affaccia su un altro mondo di problemi. In tutto questo periodo - sostengono i dati del sondaggio - da parte dei giovani c'è un atteggiamento di GRANDE FIDUCIA nei confronti delle istituzioni ecclesiali cattoliche e loro annessi (parrocchie e diocesi, associazioni movimenti gruppi). Stanno a guardare, non hanno liquidato la questione della fede e dell'appartenenza ecclesiale.

Poi, però, solo una piccola parte dei giovani ritorna ad una vita ecclesiale regolare. Altri prendono altre strade, e non passano più per la chiesa (se non di rado per occasioni sociali, come le prime comunioni, i matrimoni, ecc.), e questo è, in genere, il segno che quella fiducia posta nella chiesa non è stata intercettata, i SEGNALI lanciati da quel giovane o da quella ragazza NON sono stati RECEPITI dagli operatori ecclesiali o non in modo abbastanza soddisfacente perché la persona si reinserisca nel contesto ecclesiale come giovane adulto.

Apprendere questo mi ha fatto stare molto male - anche se è una cosa che si sa, ma non pensavo che le dimensioni toccassero l'80% della gioventù che esce dalle parrocchie, pensavo a una frangia più marginale. I parroci non se ne accorgono, perché quelli che escono vengono sostituiti da quelli che salgono dopo la prima comunione la cresima, ecc, e il calo della frequenza viene avvertito in modo più lieve, o ritenuto quasi fisiologico. Raramente un prete si chiede: ma dov'è finito questo o quell'altro? Come mai non frequenta più la chiesa? Lo fa, distrattamente, quando lo incontra casualmente per strada, ma quasi mai - eccettuate alcune limitate iniziative di associazioni ecclesiali - è la parrocchia che pensa a organizzare delle strategie per manifestare interesse verso i giovani in crisi. E' un dato di fatto: il giovane ti firma un assegno con la data in bianco, è già intestato a te, parroco o vescovo. Hai circa un decennio per presentarlo in banca ed incassare la fiducia del giovane, e invece tu lasci perdere, fin quando lui straccia l'assegno. E' una realtà clamorosa, raccontata così, ma fa pensare.


IL QUESTIONARIO PERSONALE

L'idea del questionario.

Per capire meglio dove, come, se e quando effettivamente le cose stanno così - perché sulle cause o sulle circostanze dell'evoluzione della crisi il sondaggio IARD non dice nulla, limitandosi ad affermare che le cose stanno così - chiedo aiuto a voi che siete miei amici, pregandovi di rispondere alle domande seguenti - se avete vissuto o state vivendo la situazione che ho appena descritto - e di restituirmi le risposte per posta elettronica a un indirizzo mail che mi sono creato apposta:

luciosembrano@gmail.com

Lo scopo, mi pare chiaro, è quello di aiutare me e le altre persone, soprattutto i sacerdoti e i responsabili laici della Pastorale Giovanile - che vorranno prendere in considerazione i risultati che mi fornirete, e che non avranno paura di fare autocritica, ma anzi accoglieranno con gratitudine questo lavoro - a capire come ciò accada per trovare delle soluzioni più adeguate al problema macroscopico dell'allontanamento dei giovani. Se ci riusciamo, questo porterà grandi vantaggi per tutti, sia per i giovani, che per i responsabili ecclesiali ad ogni livello.
Pensate se riuscissi a farlo arrivare a tutte le parrocchie italiane! Ho a disposizione il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile che mi aiuterebbe nella pubblicazione dei dati, se questi fossero significativi quanto al numero e all'interesse delle risposte.
I dati che raccoglierò compariranno unicamente nel sondaggio e non avranno alcuna diffusione a fine commerciale. Li raccoglierò solo io. Perciò potete stare tranquilli ai fini della privacy. Io non divulgherò gli indirizzi mail e chi li leggerà il vostro racconto non sarà in grado di conoscere la vostra identità personale.

Potrete imbucare le vostre risposte come "commento" su questo blog - potete farlo in modo anonimo o cliccando su "altro" e inserendo il vostro nome di fantasia - oppure inviarmele per email a luciosembrano@gmail.com e io le incollerò per voi sul blog in modo che siano accessibili a tutti.


I QUESITI AI QUALI TI CHIEDO DI RISPONDERE

Per scaricare il file con le domande in formato pdf clicca sul link seguente:

http://www.snapdrive.net/files/438135/Questionario.pdf


Hai già letto l'introduzione. Sei a metà del percorso. Oltre le indicazioni anagrafiche, utili ai fini statistici, ti chiedo di raccontare come ha avuto inizio e come si è evoluta la "crisi", se ancora perdura o ha avuto termine e in che modo.
Sono queste le indicazioni più utili per illuminare chi ha le mani in pasta.

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia:
Età:
Sesso:
Provincia di nascita:
Provincia di attuale residenza:

Questi dati hanno una certa importanza per capire l'incidenza della famiglia. Indica:
se sei figlio/a unico/a o se hai altri fratelli,
se sei il primo/a o in ordine
quanti fratelli o sorelle ci sono prima o dopo di te.
I tuoi genitori sono:
sposati in chiesa
sposati civilmente
separati/divorziati
conviventi
vivo solo con papà
vivo solo con mamma
ho una famiglia adottiva
Vivo da solo da quando avevo n. anni
altro:


B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato? Che età avevi, frequentavi una parrocchia e, nella parrocchia, un gruppo ecclesiale (AC, ACR, Rinnovamento, Comunità Neocatecumenale, SCOUT, altro...)?
Chi erano le tue persone di riferimento: parroco, vice-parroco, altro sacerdote, animatore o responsabile laico/a del gruppo?
C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?
Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?
Stavi con qualcuno/a? Il tuo partner frequentava la chiesa? Se si, come ha reagito? Ha continuato o si è allontanato con te?


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto? Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?
Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa, facevano parte del tuo "giro" di amici fuori della chiesa (scuola, università, circolo sportivo, strada, bar)?
Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.
Se la lontananza ancora perdura, spiega perché la questione è ancora aperta per te, che cosa ti aspetti dalla chiesa - che cosa vorresti trovarvi per poter tornare e sentirti a tuo agio per una partecipazione attiva e consapevole.


D. LA FINE DELLA CRISI


Secondo il sondaggio IARD, la crisi si risolve quando la persona decide di tornare a frequentare la chiesa o quando decide di prendere altre strade e la questione dell'appartenenza ecclesiale non gli interessa più (nella metafora che ho usato "straccia l'assegno" nel senso che non da più credito all'esperienza ecclesiale o la ritiene ormai ininfluente nella propria scala di valori).

Per chi sente il suo abbandono come definitivo:

Che cosa ti ha portato a chiudere il capitolo? si tratta di scelte di vita diverse o in contrasto coi valori ecclesiali? Situazioni nuove di lavoro o personali a causa delle quali semplicemente non ti poni più il problema dell'appartenenza ecclesiale? L'indifferenza che è cresciuta al punto da renderti insensibile o inerte? Hai maturato credenze diverse? Ateismo? Agnosticismo? Materialismo? Altro? Hai attraversato delle esperienze che ti hanno fatto perdere la stima di te stesso/a (droga, esperienze affettive o sessuali negative, aborto,..)
Se te la senti, puoi raccontare un episodio, un incontro, uno scontro o una situazione che ha inciso in modo fondamentale nello spingerti ad "archiviare" il problema. Ti ricordo che tutto ciò rimane completamente anonimo: quello che interessa è l'esperienza, non sapere chi l'ha vissuta.
Se poi vuoi aiuto o consiglio, contattami con un messaggio email a parte e sarò a tua disposizione nella misura in cui ne sono capace e Dio me ne darà la grazia.

Per chi ha optato per il rientro:

Che età avevi quando hai dichiarato finita la crisi e sei rientrato/a nella chiesa? E' cambiata la tua consapevolezza? Sei diventato più attivo e partecipi anche a un cammino di formazione permanente per giovani e adulti? Fai del volontariato cristiano?
Quanto incide la scelta di fede nei tuoi comportamenti quotidiani, nel campo della giustizia sociale (paghi le tasse, sei onesto diligente e rispettoso sul lavoro, metti il casco quando vai in motocicletta, rispetti il codice della strada, ecc.), nel campo della morale personale, coniugale e familiare (fedeltà coniugale, apertura alla vita, educazione cristiana dei figli, ecc.). Oppure ti limiti ad andare a messa e "frequentare la chiesa"? In tal caso, ci vai tutte le domeniche, saltuariamente, o solo nelle grandi feste a Natale e magari a Pasqua. Scusa se ti faccio il terzo grado, ma questo mi aiuta a valutare se c'è stato dopo il rientro un SALTO in AVANTI nella maturazione di fede e nella COERENZA di vita cristiana. Ti sono grato se risponderai con precisione.
Puoi dirmi che cosa ti ha spinto a prendere la decisione di rientrare nella Chiesa? un fatto speciale della vita, la partecipazione a un evento, un ritiro, un pellegrinaggio, uno degli incontri organizzati per i giovani, una conversazione con qualcuno che ti ha fatto riflettere? Era un prete, un laico, una suora? O è stato un processo graduale, che ti ha spinto pian piano a ritornare sui tuoi passi? Ancora una volta ti dico grazie per la risposta.
Da quando sei rientrato/a pensi di aver continuato a camminare, sei contento/a dei passi che stai facendo? Che cosa vorresti cambiare nella chiesa, sia in te che negli altri che incontri, perché sia più famiglia di Dio, casa e scuola di comunione, dove si vive la fraternità e si sperimenta la forza dell'amore?
Hai trovato dei "compagni di viaggio significativi" che ti aiutano a tenere la rotta senza smarrirti nella vita? Puoi dire chi sono le tue persone di riferimento: sacerdote/i, laici, suore, amici, il partner,..


RINGRAZIAMENTI


Voglio dire grazie a chi è arrivato fin qui e come me crede che cambiare è possibile e non si da per vinto di fronte alle difficoltà.
In fondo, è lo stesso amore per la vita che unisce credenti e non credenti e, spesso, ho trovato più purezza in quelli che non praticano la chiesa che in chi la frequenta, a partire da noi sacerdoti. Non sto invitando all'abbandono, è chiaro, ma voglio mettere in guardia dal rischio del fariseismo, di una religione dell'apparenza e del perbenismo.
Spero che questo piccolo seme che abbiamo gettato insieme faccia riflettere tante persone su che cosa è necessario cambiare per rispondere alle aspettative legittime dei giovani. Voi non chiedete la luna, lo so, ma attorno c'è freddezza e più spirito mercantile che entusiasmo apostolico e voglia di condivisione. E allora, animo! Non diamoci pace, fin quando il sogno di Gesù non sarà realizzato, anche a prezzo di portare un po' di scompiglio nella vita delle persone e delle comunità, se questo servirà a fare chiarezza e trovare una strada nuova: "Credete che sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, piuttosto la divisione" (Lc 12,51). Ciao a tutti, e ancora grazie.


don Lucio

21 commenti:

Sentirsi a casa nella Chiesa ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia: Dante
Età:56
Sesso:M
Provincia di nascita:MI
Provincia di attuale residenza:MI

Questi dati hanno una certa importanza per capire l'incidenza della famiglia. Indica:
se sei figlio/a unico/a o se hai altri fratelli,UNA SORELLA
se sei il primo/a o in ordine IL SECONDO
quanti fratelli o sorelle ci sono prima o dopo di te.UNA SORELLA
I tuoi genitori sono:
sposati in chiesa--- SI


B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
SI
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato? Che età avevi, frequentavi una parrocchia e, nella parrocchia, un gruppo ecclesiale ?
19 - SCOUT
Chi erano le tue persone di riferimento: ?
Ass.Ecc.SCOUT
C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?
UN RAGIONAMENTO UN POCO CALVINISTA… DELUSIONE TOTALE IN AMORE , AMICIZIA, LAVORO
Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?
DA SOLO
Stavi con qualcuno/a? Il tuo partner frequentava la chiesa? Se si, come ha reagito? Ha continuato o si è allontanato con te?
LASCIATO SENZA SPIEGAZIONI ( vedi sopra)


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto?
HO FATTO TUTTO DA SOLO, POI SONO PARTITO PER IL MILITARE DI LEVA

Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa, facevano parte del tuo "giro" di amici fuori della chiesa (scuola, università, circolo sportivo, strada, bar)?

HO RIFIUTATO TUTTO COMPRESO LA DIREZIONE SPIRITUALE DELL' A.E.

Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.

E’ UN RICORDO LONTANO…MA ANCORA MOLTO VIVO DENTRO DI ME,
ERO ARRIVATO A CREDERE DALLA CONVENZIONE IN USO NEGLI ANNI 60 PASSANDO AD UNA FEDE PIU’ RAZIONALE FREQUENTANDO GLI SCOUT, FORSE ERA TROPPO PERSONALE, POCO CONDIVISA E SOPRATTUTTO LEGATA A QUEL SENSO DI BENESSERE CHE DERIVA DAL FARE LA COSA GIUSTA. IL TRADIMENTO…DEL C.G. SCOUT CHE CREDEVO AMICO E LEALE SUL LAVORO, LA ROTTURA DELLA PROMESSA DI FIDANZAMENTO, (ALLORA SI USAVA COSI’) MI AVEVANO INDOTTO DI CREDERE DI ESSERE STATO ABBANDONATO OLTRE CHE DAGLI UOMINI ANCHE DA DIO.

D. LA FINE DELLA CRISI



Per chi ha optato per il rientro:

Che età avevi quando hai dichiarato finita la crisi e sei rientrato/a nella chiesa? 20 E' cambiata la tua consapevolezza? Sei diventato più attivo e partecipi anche a un cammino di formazione permanente per giovani e adulti? Fai del volontariato cristiano?
DURANTE IL SERVIZIO MILITARE 69/70 AL C.A.R. HO PARTECIPATO ALLA MESSA IN UNA PALESTRA ASSIEME AD ALTRE 1000/1500 RECLUTE. ALLO SQUILLO DI TROMBA CHE HA DATO L’ATTENTI PER LA LETTURA DEL VANGELO HO RICEVUTO COME UNA MATTONATA SULLA TESTA.
MI SONO RESO CONTO IN UN SOLO ISTANTE DI QUANTO SONO STATO SCIOCCO AD IMPUTARE LE MIE DISGRAZIE AL SIGNORE.
INUTILE DIRE CHE DAL MOMENTO IN CUI HO INTERROTTO LE PRATICHE RELIGIOSE MI SONO SEMPRE SENTITO A DISAGIO CON ME STESSO, DEL SENNO DI POI POTREI DARE TANTE SPIEGAZIONI AL MIO STATO D’ANIMO,
MA LA CERTEZZA DI AVER COMMESSO IL PECCATO PIU’ GRAVE ERA LI’ IN QUEL MOMENTO DAVANTI AI MIEI OCCHI – AVEVO NEGATO L’AMORE DI DIO PER ME- IN QUEL MOMENTO HO CAPITO COSA VOLEVA DIRE : LO SPOSO ADULTERO ED IL PERDONO DI DIO PER LA SUA CHIESA FEDIGRAFA, ERO CERTO DI ESSERE PERDONATO E HO SENTITO IL DONO DELLA GRAZIA.


Caro Don Lucio

Tu sai chi sono, ma ti dirò che nonostante la certezza di poter contare sempre sull’Amore di Dio, tutte le prove anche difficili che ho incontrato da solo o con L.,
sono superabili solo con la GRAZIA di credere che i disegni di Dio ci sono a volte incomprensibili e si rivelano forse dopo molto tempo .
Trovo importante la testimonianza in mezzo ai giovani dei laici sposati, perché i sacerdoti, i religiosi/e non bastano, come diceva Lui la messe e molta e mancano gli operai.
Non bastasse questo, lo scandalo continuo della società con la sua frenesia non aiuta ad una introspezione adeguata. Oggi non avere fede vuole dire semplicemente non crearsi altri problemi oltre quelli che già ci sono, non viene visto come chiave di lettura, tanto meno come motivo di liberazione.
Essere creati liberi dal Ns.Dio fa sì che la GRAZIA ci viene data solo se richiesta ma ancora una volta viene vista come impedimento alla libertà del libero arbitrio.
Perché verginità ? fedeltà nel matrimonio ? attenzione alla prole? Quando tutto attorno a noi insegna che il mondo è tutto e subito.
Purtroppo odio scrivere, scrivo come parlo e rischio di divenire incomprensibile. Grazie per lo spunto di riflessione a volte ho coscienza di divenire punto di riferimento per altri, non per falsa modestia, ma mi domando dove siamo andati a finire, mi è difficile trovare riferimento alla mia persona, dai politici agli ecclesiastici,
non dico gli irraggiungibili, mi bastano quelli vicini che incontro tutti i giorni. Nessuno svolge più il suo dovere, è tutto molto approssimativo, questo mi permette di comprendere il disagio dei giovani, e mi incentiva a continuare a fare il capo scout, ma sono….vecchio….dove sono i giovani? Forse bisogna aspettare che diventino vecchi.
Un caro saluto
Dante

Sentirsi a casa nella Chiesa ha detto...

PARTE ANAGRAFICA

Un nome di fantasia: tò

Età:24

Sesso:f

Provincia di nascita:napoli

Provincia di attuale residenza:napoli



Questi dati hanno una certa importanza per capire l'incidenza della famiglia. Indica:
se sei figlio/a unico/a o se hai altri fratelli,
sorelle

se sei il primo/a o in ordine
la terza


I tuoi genitori sono:

sposati in chiesa




B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
A volte
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato?
Che età avevi, frequentavi una parrocchia e, nella parrocchia, un gruppo ecclesiale (AC, ACR, Rinnovamento, Comunità Neocatecumenale, SCOUT, altro...)?

NN C’È STATO UN MOMENTO PARTICOLARE, ANCORA OGGI DEI VALORI CHE LA CHIESA IMPONE NN RIESCO A CONDIVIDERLI

Chi erano le tue persone di riferimento: parroco, vice-parroco, altro sacerdote, animatore o responsabile laico/a del gruppo?
SACERDOTE, AMICI.


C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?
GRADUALMENTE

Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?
DA SOLA

Stavi con qualcuno/a?
SI
Il tuo partner frequentava la chiesa?
NO

C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto?
QUANDO UN GIOVANE SI ALLONTANA DALLA CHIESA NN SI FA TROPPE DOMANDE, NÉ CERCA MOTIVI. A VOLTE PUÒ ESSERE UN EPISODIO SPIACEVOLE, MA QST ACCADE RARAMENTE, PERCHÉ IL DOLORE AVVICINA A DIO E NN ALLONTANA.
DALLA CHIESA SPESSO CI SI ALLONTANA PERCHÉ NASCONO INTERESSI CHE SE PURE SONO PIÙ SUPERFICIALI, PRENDONO E COINVOLGONO DI PIÙ.

Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?
NN MI SONO MAI ALLONTANATA DA PERSONE CHE FREQUENTANO LA PARROCCHIA COSTANTEMENTE. HO SEMPRE AVUTO CON LORO CONFRONTO E HO CONTINUATO A CREDERE SEMPRE IN GESÙ.
NN HO AVUTO DIFFICOLTÀ A CREDERE MA A SEGUIRE IL SUO ESEMPIO E SOPRATTUTTO ACCETTARE L’IMPOSIZIONE DI SACRIFICI, COME PER ESEMPIO L’UNIONE SESSUALE TRA DUE PERSONE CHE SI AMANO. PER ME NN È UN PECCATO, MA È UNA COSA BELLISSIMA TRA DUE PERSONE CHE SI UNISCONO. E NN VEDO NECESSARIAMENTE IL NESSO CON IL MATRIMONIO.
CERTO È UN ATTO CHE HA BISOGNO DI MATURITÀ ANCHE PER EVITARE DOLORI FUTURI, COME L’ABORTO. PER CIÒ CHE RIGUARDA L’ABORTO SONO D’ACCORDO CON LA CHIESA. PER IL DIVORZIO NO.
MI È INOLTRE DIFFICILE ANDARE A MESSA COSTANTEMENTE. MI SCOCCIANO I RITI FORMALI. ALZATI, SIEDITI, DICIAMO INSIEME ECC. DELLA MESSA AMO INVECE LA COMUNITÀ DI GENTE CHE SILENZIOSAMENTE SONO RACCOLTE DAVANTI AD UNA CROCE E PREGANO SENZA NESSUNA FORMALITÀ..

Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa, facevano parte del tuo "giro" di amici fuori della chiesa (scuola, università, circolo sportivo, strada, bar)?
CI SONO PERSONE CHE APPARTENGONO ALLA CHIESA E PERSONE CHE NN CI CREDONO NEANCHE.


Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.

LA LONTANANZA LA SENTI NN DALLA CHIESA, MA DALLA SENSAZIONE DI VUOTO E FUTILITÀ CHE CI SI CREA QUANDO I VALORI FONDAMENTALI VANNO PERDUTI. ALLORA SI SENTE UNA COSTANTE INSODDISFAZIONE, UNA RICERCA CONTINUA VERSO COSA NN SI SA. E NN SI AMANO PIÙ LE COSE SEMPLICI. CERCHI ALTRO. NOTTI NEI LOCALI, SERE SCONVOLTE. HAI UN VUOTO E VUOI RIEMPIRLO, MA NN CAPISCI CHE SOLO L’AMORE PUÒ COLMARLO.
CI SI SENTE SEMPLICEMENTE VUOTI, VUOTI E NOSTALGICI.


Se la lontananza ancora perdura, spiega perché la questione è ancora aperta per te, che cosa ti aspetti dalla chiesa - che cosa vorresti trovarvi per poter tornare e sentirti a tuo agio per una partecipazione attiva e consapevole.

LA CHIESA DOVREBBE APRIRSI AI GIOVANI. DOVREBBE DIALOGARE. ACCETTARE I DUBBI. ACCOGLIERLI E CURARLI.
SONO IMPORTANTI I MOMENTI DI FEDE PER I GIOVANI, COME QLL CHE FACEVA PAPA GIOVANNI PAOLO. LE EMOZIONI, IL CUORE BATTERE. È QST CIÒ CHE UN GIOVANE VUOLE SENTIRE.
LA CHIESA NN DEVE GIUDICARE. DEVE AMARCI E BASTA.



D. LA FINE DELLA CRISI


Secondo il sondaggio IARD, la crisi si risolve quando la persona decide di tornare a frequentare la chiesa o quando decide di prendere altre strade e la questione dell'appartenenza ecclesiale non gli interessa più (nella metafora che ho usato "straccia l'assegno" nel senso che non da più credito all'esperienza ecclesiale o la ritiene ormai ininfluente nella propria scala di valori).


LA CRISI È SEMPRE APERTA. NN POSSIAMO DIRE O FUORI O DENTRO. IL SIGNORE A VOLTE FA STRANI SCHERZI.
PUÒ PRENDERTI ANCHE QUANDO HAI RAZIONALIZZATO DI STARE FUORI E BASTA.
E SE IL TUO ASSEGNO È GIÀ STATO STRACCIATO LUI È LÌ, PRONTO A RIFARTENE UN ALTRO.






Per chi ha optato per il rientro:

Che età avevi quando hai dichiarato finita la crisi e sei rientrato/a nella chiesa? E' cambiata la tua consapevolezza? Sei diventato più attivo e partecipi anche a un cammino di formazione permanente per giovani e adulti? Fai del volontariato cristiano?

LA MIA CRISI È SEMPRE APERTA E IL MIO RIENTRO NN È MAI DEFINITIVO.
PER UN GIOVANE È IMPORTANTE SENTIRSI SEMPRE ACCOLTI ANCHE QUANDO SI È NEL PECCATO.
ANCHE QUANDO SIAMO NOI CHE ABBIAMO TRASCURATO.
HO SEMPRE FATTO DEL VOLONTARIATO, NN SO SE C’È DIFFERENZA TRA IL MIO E QLL CRISTIANO. E NN SO NEANCHE SE IL MIO È CRISTIANO O MENO.


Quanto incide la scelta di fede nei tuoi comportamenti quotidiani, nel campo della giustizia sociale (paghi le tasse, sei onesto diligente e rispettoso sul lavoro, metti il casco quando vai in motocicletta, rispetti il codice della strada, ecc.), nel campo della morale personale, coniugale e familiare (fedeltà coniugale, apertura alla vita, educazione cristiana dei figli, ecc.).

LA SCELTA DI FEDE NEI COMPORTAMENTI QUOTIDIANI NN INCIDE. SONO UNA PERSONA CIVILE INDIPENDENTEMENTE DAL MIO CREDO, PER CUI PORTO CASCO, CINTURA E PAGO LE TASSE.
NEL CAMPO DELLA MORALE PERSONALE, CONIUGALE, FAMILIARE, INCIDE MOLTO.


Oppure ti limiti ad andare a messa e "frequentare la chiesa"? In tal caso, ci vai tutte le domeniche, saltuariamente, o solo nelle grandi feste a Natale e magari a Pasqua.

SONO STATA A MESSA LA NOTTE DI NATALE,COSTRETTA E TRASCINATA DALLA MIA AMICA,PERCHÉ È TRADIZIONE,PERCHÉ OGNI ANNO LO FACCIAMO. L’UNICA COSA CHE MI METTE IN CONTATTO CON DIO QUANDO ENTRO IN CHIESA È QUEL CROCIFISSO ENORME ALLE SPALLE DEL PRETE, QUANDO LO FISSO TREMO,NON HO PAURA DI LUI,NON LO TEMO,LO RICONOSCO,SU QUELLA CROCE,RIESCO A PARLARGLI. GLI PRESTO I MIEI ABITI E LO FACCIO ACCOMODARE SULL’ERBA ASCIUTTA,QUELLA CHE SPLENDE,CHE NON HA PIEGHE,DISEGNO IL MARE,LE BARCHE E UN TRAMONTO. QUESTA È LA SCENA CHE MI CREO QUANDO STO CON LUI,QUANDO LE PAROLE CHE DA LUI SENTO DIRE SONO TROPPO DIVERSE DA QUELLE DEL PRIMO PRETE CHE PARLA.
PER LUI NON HO PIETÀ,PER LUI HO SOLO LA MIA PELLE,I MIEI CONNOTATI,LA MIA ANIMA,LA MIA GIOVINEZZA,E LUI MI ACCOGLIE,NEANCHE LUI HA PIETÀ PER ME,LUI MI AMA,LUI MI CREDE,MI ASCOLTA,MI DICE CHE AVRÒ IL MIO TEMPO PER CAPIRE. IO GLI CREDO. A LUI NON CONFIDO SOLO LE COSE SERIE,QUELLE TRISTI O DOLOROSE,CON LUI RIDO,OGNI TANTO CI FACCIO ANCHE LA LOTTA. LO SOGNO COSÌ IL CRISTO LO SOGNO GIOVANE,LO SOGNO AMICO,LO SOGNO UMANO.
LA CHIESA INVECE MI CONFONDE. NON SEMPRE MI METTE CON LUI IN CONTATTO E TALVOLTA MI VIENE DIFFICILE PREGARE IN COLLETTIVITÀ,I GESTI ABITUALI,LE FORMALITÀ. NON SONO UN PREGARE PER ME,È SEMPLICEMENTE TRASMISSIONE DI CULTURA.


Scusa se ti faccio il terzo grado, ma questo mi aiuta a valutare se c'è stato dopo il rientro un SALTO in AVANTI nella maturazione di fede e nella COERENZA di vita cristiana. Ti sono grato se risponderai con precisione.
Puoi dirmi che cosa ti ha spinto a prendere la decisione di rientrare nella Chiesa? un fatto speciale della vita, la partecipazione a un evento, un ritiro, un pellegrinaggio, uno degli incontri organizzati per i giovani, una conversazione con qualcuno che ti ha fatto riflettere? Era un prete, un laico, una suora? O è stato un processo graduale, che ti ha spinto pian piano a ritornare sui tuoi passi?
QUANDO RIENTRO IN CHIESA È QUASI SEMPRE PERCHÉ C’È UN SEGNO, UN’ESPERIENZA FORTE, UN EVENTO O UNA PERSONA. ULTIMAMENTE SONO STATA PIÙ IN CHIESA PER IL SACRAMENTO DELLA CRESIMA, CHE FORTUNATAMENTE HO VISSUTO CON GRANDE COINVOLGIMENTO EMOTIVO. TUTTAVIA È DIFFICILE CONTINUARE. O SEI IN UN GRUPPO O SEI BRAVO TU A CURARE.
PER QST MOTIVO È IMPORTANTE CHE I SACERDOTI ORGANIZZASSERO INCONTRI, DISCUSSIONI, CINEFORUM, FESTE, MUSICA, TUTTO CIÒ CHE PUÒ COINVOLGERE UN GIOVANE E DARGLI COSÌ LO STRUMENTO PER AVVICINARSI.
NN È FACILE ESSERE CATTOLICO PER UN GIOVANE.
È SCOMODO. TROPPE RINUNCE.
PERCIÒ È IMPORTANTE TROVARE PRETI BUONI CHE SAPPIANO ORGANIZZARE INCONTRI APERTI A TUTTI I TIPI DI GIOVANI, NN SOLO X CHI È UNO SCOUT O UN NEOCATECUMENALE PER ESEMPIO. MA ANCHE E SOPRATTUTTO PER CHI NN HA AVUTO LA FORTUNA DI FARE PARTE DI UN GRUPPO.


Ancora una volta ti dico grazie per la risposta.
Da quando sei rientrato/a pensi di aver continuato a camminare, sei contento/a dei passi che stai facendo? Che cosa vorresti cambiare nella chiesa, sia in te che negli altri che incontri, perché sia più famiglia di Dio, casa e scuola di comunione, dove si vive la fraternità e si sperimenta la forza dell'amore?
IO SONO CONTENTA DEL MIO RAPPORTO CON LA FEDE. LA CHIESA LA VORREI PIÙ INTERESSANTE. PIÙ VIVA E ACCESA. VORREI CHE PARLASSE SENZA INIBIZIONE DI TUTTO. PROBLEMI DI ATTUALITÀ, COSE PASSATE. E SOPRATTUTTO VORREI CHE MAI GIUDICASSE CHI NELLA VITA SI È SMARRITO PIÙ DI UNA VOLTA . SOLO COSÌ PUÒ SENSIBILIZZARE ANCHE LA PROPRIA COMUNITÀ AD ESSERE PIÙ APERTA.



Hai trovato dei "compagni di viaggio significativi" che ti aiutano a tenere la rotta senza smarrirti nella vita?
HO INCONTRATO PIÙ PERSONE CHE MI HANNO AIUTATO A TENERE LA ROTTA CHE PERSONE CHE ME L’HANNO FATTA PERDERE.

Puoi dire chi sono le tue persone di riferimento: sacerdote/i, laici, suore, amici, il partner,..
TUTTI QLL CHE HAI ELENCATO. SACERDOTI E PERSONE CHE HANNO FATTO QST SCELTA PARECCHIE, UN PAIO DI SUORE CHE SFORTUNATAMENTE ORA NN VEDO PIÙ PERCHÉ SONO LONTANE. HANNO LASCIATO UN BEL SEGNO.
IL MIO RAGAZZO, PORTA LA LAMPADA E FA LUCE AI NOSTRI PASSI. E GLI AMICI. QLL CHE SONO ANDATI VIA E QLL CHE MAI TI LASCIANO. 




Sentirsi a casa nella Chiesa ha detto...

Ciao Don Lucio!
ho appena buttato l’occhio sulle domande del questionario…è veramente difficile cercare di risponderti in modo chiaro, già è difficile capire cosa mi passa per la testa.. va beh, c’è chi dice che scrivendo le cose prendono la loro giusta posizione e si riesce a fare un po’ di ordine…io ci provo…


PARTE ANAGRAFICA
Nome di fantasia:Valentina
età:20
Sesso:F
Provincia di nascita:Bologna
Provincia di residenza:Bologna

Ho 2 fratelli e una sorella
Sono la seconda
I miei genitori si sono sposati in chiesa

PER CAPIRE
Sono una ragazza di venti anni cresciuta in una famiglia numerosa (io sono la seconda di quattro
fratelli),e la mia famiglia è da sempre impegnata attivamente in ambito ecclesiale.
I miei genitori infatti si sono conosciuti attraverso il gruppo dei ragazzi della parrocchia prima, e attraverso gli scout dopo, e anche noi figli siamo cresciuti avendo da un lato una parrocchia dove poter sperimentare la nostra voglia di fare, di ideare, di divertirci e responsabilizzarci anno dopo anno, e dall’altro lato, in un’altra parrocchia il gruppo scout nel quale siamo entrati praticamente quando eravamo ancora nella pancia di mia mamma e dove invece abbiamo imparato l’importanza di un percorso di crescita personale…

Non so se quella che ho vissuto e che sto vivendo sia una crisi vera e propria, di sicuro c’è stato un allontanamento, da un lato anche molto sofferto,dovuto a momenti di sconforto, delusione e debolezza che mi hanno portato a prendere le distanze, per cercare di capire… ma il fatto di vivere due realtà parrocchiali diverse e in modo completamente diverso mi a aiutato a non abbandonare del tutto.
Fin da piccola sono cresciuta con l’idea, sperimentata giorno dopo giorno, che la parrocchia era, o poteva essere, come una grande casa, dove ognuno era importante per costruire qualcosa di nuovo mettendo a disposizione le proprie idee, le sue qualità, la sua voglia di fare o di divertirsi e qualcosa nasceva sempre!(uno spettacolo,un coro, una pesca, un torneo, una giornata con i genitori…)ognuno era un piccolo ma importante mattone della casa
Ed è con questa idea in testa, e con la voglia di trasmettere agli altri (soprattutto ai bambini, perché nel frattempo sono cresciuta) la mia stessa esperienza, che ho cominciato ad investire sempre più tempo (con grande fatica, visto anche l’impegno scout!) nelle attività parrocchiali…

L’INIZIO DELLA CRISI
Ad un certo punto però qualcosa si è rotto…
Ero in quarta superiore, dovevo compiere 18 anni, a Settembre mi sono trovata a fare catechismo insieme a due mamme “reclutate per disperazione” , e io stessa, dopo tre anni di “aiuto-catechista” ero alla mia prima esperienza ufficiale!
Ho accettato con titubanza, perché sapevo che non si trovava nessuno,erano all’ultima spiaggia, e ho iniziato così,questa nuova avventura!
Ed è stata proprio un’avventura con la A maiuscola…che ha impegnato moltissimo tempo e molte energie!
Ti assicuro che le domande dei bambini sono geniali e tremende allo stesso tempo, e trovare le risposte non è facile, ma proprio cercando le risposte da dar loro mi arricchivo ogni giorno!
Avrò fatto sicuramente degli errori, ma quello che cercavo di trasmettere era l’amore di Dio per noi attraverso l’ amore per quello che facevo, cercavo di trasmettere la bellezza dello stare insieme, la gioia di conoscere cose nuove,la gioia dell’Incontro di Dio in ognuno di noi…
La fatica però, diventava sempre di più, perché questa voglia di testimoniare la bellezza dell’amore di Dio che avevamo noi catechiste “alle prime armi” , non era la stessa che avevano gli altri catechisti già collaudati da anni…
Provo a spiegarmi: la mia parrocchia è una parrocchia tradizionalista e conservatrice… la frase jolly è: ”abbiamo sempre fatto così!”, c’è la paura di sperimentare cose nuove, di cambiare, e il mio modo di far catechismo, che sicuramente era un po’ innovativo (cercavo di trovare esperienze pratiche, creative, giocose…anche perché dovevo cavarmela in qualche modo, e la mia esperienza è soprattutto scout!) non era troppo apprezzato, o perlomeno era molto giudicato, come qualsiasi cosa un po’ nuova, almeno così mi sembrava! Quello che sentivo io, e che mi dava fastidio, era la fatica di tanti (praticamente tutti) di dover fare un “compito” per dovere, per routine e non di fare un “servizio” , che poteva essere in qualche modo sempre nuovo, con gioia, e quando a fine anno ci siamo ritrovati per le disponibilità dell’anno nuovo è stato molto difficile!
La mia voglia di continuare per i bambini era tanta, ma tanta era la fatica anche all’interno del gruppo, le forze calavano e davanti a me avevo un anno molto impegnativo (iniziavo servizio associativo agli scout, avevo la maturità..) così ho esposto i miei problemi dicendo che una mano potevo darla, ma non ci sarei sicuramente stata al 100%, ma tra tutte le soluzioni possibili la difficoltà più grande sembrava essere conciliare il mio modo di far catechismo, con quello degli altri!
Dov’è cominciato l’allontanamento?
Quando mi è stato detto molto chiaramente che o prendevo in mano tutto, oppure era meglio se non facevo niente…insomma ero in mezzo!
Anche questa volta non si aveva avuto il coraggio di cercare strade nuove e alternative, non ci si era messi in gioco!

L’ESPERIENZA DELLA CRISI
La mia delusione è stata tanta,e anche se le scuse sono arrivate, il mio orgoglio ha fatto fatica a far finta di niente; diverse persone mi avevano dato ragione in disparte ma poi, al momento del bisogno hanno preferito tirare i remi in barca e stare zitti perché, forse, “anche lottando avremmo perso comunque”…mi sono sentita sola e la mia decisione non ha tardato ad arrivare…non ero la prima tra il gruppo di amici con cui avevo iniziato a “vivere la parrocchia” negli anni precedenti, e non sono stata neanche l’ultima…pian piano tutti stanno abbandonando e gira e rigira i problemi sono molto simili!!
Le mie figure di riferimento in quel momento in parrocchia erano poche:forse quella più importante era mio fratello, con la sua voglia di fare, la sua energia,la sua convinzione che lo portavano a fare servizio associativo agli scout e l’educatore a.c.r contemporaneamente e con ottimi risultati, lo invidiavo molto, io non ce la potevo fare!
Quando ho deciso di mollare mi ha criticato un sacco, e ha cercato, come i miei genitori e i miei capi scout di farmi riflettere…era strano vedermi abbandonare una cosa a cui tenevo molto da un momento all’altro…ma la decisione l’avevo presa e tornare indietro non è facile!
Mi ero ripromessa che avrei comunque fatto qualcosa in parrocchiana ma credimi, è così difficile!
Ti senti come un pesce fuor d’acqua e anche andare semplicemente a Messa, a volte, è difficilissimo!
Hai paura del giudizio, tuo e degli altri, hai paura di ricominciare, hai paura di restare sola…
hai il rimpianto per quello che è stato e per quello che sarebbe potuto essere…
Te ne rendi conto subito, ma poi solo un po’ alla volta capisci che non è solo un’impressione momentanea…
Mettiamoci pure che cominciano a mancare gli “agganci”per andare in parrocchia, mancano gli amici, le attività, le figure di riferimento capaci di dare risposte importanti per la tua crescita personale e di fede…
beh, restare è veramente difficile!

PER CAPIRE
Cosa mi ha permesso di non allontanarmi del tutto?
Avere un cammino di crescita personale come gli scout! (in un’altra parrocchia!)
Certo, come in tutte le cose la fatica è arrivata anche da questa parte…
Nel passaggio dalle superiori all’università…sono andata in crisi,su tante cose, ho rimesso in discussione ogni cosa, e alcune sono ancora per aria!Volevo lasciare tutto, anche gli scout!è stato un periodo molto difficile…non sapevo cosa fare… ne ho parlato con i miei genitori, i miei fratelli, i pochi amici veri, i miei capi scout…poi anche con l’assistente (è strano, ma spesso è l’ultima persona che si cerca perché pensiamo che sia quella che ci conosce di meno e che ci può essere meno utile, poi invece…)
La cosa difficile da capire non è l’importanza di un cammino di formazione, che non ho mai messo in dubbio, la difficoltà è capire quale strada seguire, capire quando tutto diventa solo un abitudine, e non più un cammino consapevole, ad un certo punto si perdono le motivazioni e ci si trova di fronte alla scelta:
ricominciare a percorrere la stessa strada con una nuova grinta per scoprire se veramente è ciò che fa per noi, o abbandonarla per cercare qualcos’altro..
ma cosa?(è questa la domanda del mio assistente che mi ha fermato e non mi ha fatto prendere decisioni affrettate, cosa avrei fatto senza gli scout?
probabilmente avrei buttato via tutte le mie qualità senza un’alternativa concreta: “prima di abbandonare una strada verifica se l’altra è percorribile, mettici i piedi!” Probabilmente senza questa “chiacchierata” a poco a poco mi sarei allontanata anche da questa realtà, rassegnandomi e isolandomi sempre di più, invece ora sono attenta nel cercare anche altre possibili strade, ma continuo a camminare ricercando le vere motivazioni per capire se le condivido o no!)

La stessa cosa che mi è successa con gli scout la provo anche nel mio cammino di fede:spesso mi capita di chiedermi se credo veramente in Dio o se è solo un’abitudine, mi capita di avere momenti di rigetto verso le preghiere “imposte”, la Messa quando mi ci trovo perché si deve, solo perché è domenica…(non so se mi sono spiegata!)…quello che spesso manca è la motivazione, una spiegazione che dia un senso a quello che facciamo!


Credo che sia uno dei problemi più importanti, è vero che ci si deve affidare ad un Amore più grande, ma a volte si perde la fiducia, non si vede più questo amore che a fatica viene testimoniato.

Quante volte ci si ferma su regole, riti, tradizioni senza spiegare PERCHE’ !

Ci sono persone che il perché non te lo sanno spiegare, altre che credono sia troppo difficile per te, sei troppo giovane per parlare di certe cose!

Eppure ricordo che un tuo laboratorio su Gesù di Nazareth al Sermig l’anno scorso (avevo 19 anni) mi ha riempito di entusiasmo, finalmente avevo capito molte cose e avevo voglia di capirne altre!



Non so a quale delle due opzioni finali rispondere…

La mia “crisi” è ancora vagante, va e viene!
Che dire…per il momento l’assegno non l’ho ancora strappato!

Sentirsi a casa nella Chiesa ha detto...

Emilia,
36 anni,
Napoli.

Ho una sorella più piccola di quasi due anni.
I miei sono sposati in chiesa.

Non mi sono mai allontanata dalla Chiesa, ma come altre persone trovo alcune sue posizioni troppo rigide e anacronistiche.

Comunque sono felice di continuare il mio percorso di fede, tra alti e bassi (da un pò solo alti!).
Ho visto conoscenti giovani allontanarsi (per esempio dopo la morte di un genitore).
E' difficilissimo aiutare, a meno che non si aprano e vogliano parlarne.
O per superficialità, se il nuovo partner o la nuova comitiva non erano praticanti.
Invece il mio attuale marito che non era praticante come i suoi genitori si è fatto molto coinvolgere da me quando ci siamo conosciuti, fin dal primo momento! Lui va a alti e bassi (più bassi che alti, ma so che cerca e prega, e questo per me è molto importante).
Per quanto riguarda me..
vorrei essere una persona migliore, ma non sempre ci riesco, e ci soffro.

Stessa cosa per tutte le volte che non prego, o prego di meno, per le volte in cui "non riesco ad andare a Messa".

Penso che l'unico modo sia non fermarsi e cercare di migliorare nella preghiera, nella fede, nella morale e nella vita.

Sono contenta del cammino di gruppo che faccio, penso che l'esperienza nel gruppo possa aiutare molto, giovani e meno giovani.

Sentirsi a casa nella Chiesa ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia:Tea
Età:30
Sesso:F
Provincia di nascita:Na
Provincia di attuale residenza:Na

Ho 2 fratelli
Sono la seconda
Quanti fratelli o sorelle ci sono prima o dopo di te.
1 prima ed un altro dopo
I tuoi genitori sono:
sposati in chiesa Si


B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
Si
Ho avuto una forte delusione amorosa,non ero in nessun gruppo in particolare
ma frequentavo molto la chiesa. Avevo 23 anni.

Chi erano le tue persone di riferimento?
Suore


C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?


Durante il mio dolore il sacerdote che mi preparava al corso di matrimonio se ne è lavato le mani!!!!!!

Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?

Da Sola

Stavi con qualcuno/a? Il tuo partner frequentava la chiesa? Se si, come ha reagito? Ha continuato o si è allontanato con te?

Si,Il mio ex da giovane stava studiando per diventare sacerdote….


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto? Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?

Mi sono chiusa in me stessa,nessuno mi sembrava adatto ad ascoltare il mio dolore.

Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa, facevano parte del tuo "giro" di amici fuori della chiesa (scuola, università, circolo sportivo, strada, bar)?

Si

Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.

Un forte vuoto interiore ti spinge a farlo e lo stesso vuoto ti accompagna dopo quando non vai più.

Se la lontananza ancora perdura, spiega perché la questione è ancora aperta per te, che cosa ti aspetti dalla chiesa - che cosa vorresti trovarvi per poter tornare e sentirti a tuo agio per una partecipazione attiva e consapevole.

Si, perdura perché non ho ancora fatto pace con me stessa,credo!


D. LA FINE DELLA CRISI

Per chi sente il suo abbandono come definitivo:

Che cosa ti ha portato a chiudere il capitolo? si tratta di scelte di vita diverse o in contrasto coi valori ecclesiali? Situazioni nuove di lavoro o personali a causa delle quali semplicemente non ti poni più il problema dell'appartenenza ecclesiale? L'indifferenza che è cresciuta al punto da renderti insensibile o inerte? Hai maturato credenze diverse? Ateismo? Agnosticismo? Materialismo? Altro?


Hai attraversato delle esperienze che ti hanno fatto perdere la stima di te stesso/a (droga, esperienze affettive o sessuali negative, aborto,..)

Insomma un po’ tutto ciò che sta scritto tranne le droghe e tutto ciò che potesse danneggiare il mio stato fisico e mentale.

Anonimo ha detto...

UN CRISTIANO SENZA CRISI!!!
VIVE DI FEDE!


Sai mi ritengo un cristiano molto fortunato. Non ho mai avuto crisi "ecclesiali". Ho sempre visto nei momenti più difficili e bui, degli stimoli ad andare avanti (come delle prove che il Signore mi dava). Se dovessi fare un'analisi della mia vita ti direi che poche sono state le certezze che mi hanno accompagnato e che mi accompagnano ancora e di sicuro tra queste c'è la mia convinzione verso la chiesa e la fede in Dio. Mi sono sempre posto nell'ottica che non avrei mai potuto avere un Dio "perfetto". E questo mi ha aiutato.

Non fraintendermi, non dico che Dio abbia dei lati negativi, ma la convinzione che anche nella chiesa ci potessero essere delle ombre in cui perdersi, mi ha reso più forte verso quelle delusioni che il lato "umano" del cattolicesimo mi poteva dare.

Ho sempre cercato di avere un distacco dagli eventi terreni legati al tal prete o al tal animatore e questo mi ha aiutato.


Sinceramente non nascondo che ciò non sia facile. A volte è molto dura affrontare delle difficoltà o delle persone che con i loro modi di fare e con le loro convinzioni "preconcilio" sembra facciano di tutto per allontanare la gente invece che avvicinarla ma so che questi episodi e queste persone sono solo passeggeri e che se la chiesa ed il suo messaggio sono sopravvissuti a secoli di storia ed a cose ben peggiori di quelle che accadono oggi, vuol dire che non è tutto da buttare.

So però che il problema esiste (lo vivo tra i miei amici e colleghi di univ delusi da comportamenti più o meno gravi della "chiesa") e che non potrà mai essere eliminato. Così a volte con parole semplici, cerco di far capire loro che se uno ha fede (e parlo di gente adultà) non deve costruirla intorno ad un tale personaggio o ad un evento (e che quindi alla prima imperfezione cade in crisi voltando le spalle a Dio) ma deve mirare al messaggio lasciatoci dal Cristo e quindi non arrendersi ma lottare!

Mi piace pensare spesso alla frase: Cammina con qualunque tempo, il grano matura con il sole e con la pioggia!
Ed amo leggere e rileggere il salmo: Il signore è il mio pastore.........
Cosciente del fatto che lui è sempre con me soprattutto nell'ora più buia.


Grazie per il tempo dedicatomi! Buona Strada con affetto e stima profonda Dionigi

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia: lassù
Età:21
Sesso:f
Provincia di nascita:mi
Provincia di attuale residenza:mi


ho una sorella
sono la seconda figlia
una sola sorella prima di me
I tuoi genitori sono:
sposati in chiesa

B. L'INIZIO DELLA CRISI
Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
si

Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato?
Non ricordo con precisione, circa a 16 anni, frequentavo scout

Chi erano le tue persone di riferimento:
erano esterne all’ambito stretto della chiesa (come parroco ecc) ma testimoniavano i valori essendo credenti, eccetto una non credente.

C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?


è avvenuto in maniera lenta e abbastanza costante, con la crescita e la visione diversa delle cose, delle domande in più ce le si pone. Ma non mi sono mai totalmente allontanata, sono sempre andata a messa, incitata dalla famiglia e scout.
Nonostante il dubbio. Non unico periodo di allontanamento. Allontanamento non dalla chiesa in senso stretto ma di me da Dio. credo sia ciclico il momento “più arido” e quello invece che infervora…ma dopo la prima esperienza di ”lontananza di mente e cuore”, le successive esistevano ma con la coscienza che ormai ero legata da un rapporto infinito…insomma non mettevo più in dubbio l’esistenza o meno ma ero io che avevo qualche pensiero di troppo…e mi accorgevo che stava (e starà?!) a me risolverlo

Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?

Sola. È personale. Mai farsi condizionare dagli altri.

Stavi con qualcuno/a? Il tuo partner frequentava la chiesa? Se si, come ha reagito? Ha continuato o si è allontanato con te?


Stavo con un bel po’ di gente credente frequentante e tre non credenti (di persone importanti per me in quel momento). Il mio partner era una di queste tre ultime.

È stata una cosa interna a me e non manifestata a secondi.


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto? Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?


All’inizio ho cercato di capire se era meglio o peggio allontanarmi. Poi ho capito che perdevo la parte più profonda di me e con grande fatica (la più lenta e nascosta è la peggiore)me ne sono riappropriata…da sola, non ho mai chiesto esplicito aiuto ma credo che le persone più vicine lo avessero forse colto, non so.

Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa, facevano parte del tuo "giro" di amici fuori della chiesa (scuola, università, circolo sportivo, strada, bar)?



Le persone per me importanti, come detto, erano la maggioranza credenti e pochi no. Ma tutte le altre esterne erano di dubbio pensiero in merito (atee, "credo ma non pratico" ecc)

Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.


Continuavo andare in chiesa ma mi sentivo sola e spaesata. Non capivo perché stavo su questo mondo, quale era il mio ruolo ecc



D. LA FINE DELLA CRISI


Per chi ha optato per il rientro:


Ho continuato ad andare, non come “costretta e svogliata, senza aspettarmi niente” ma attiva, partecipe, convinta. Faccio volontariato. incide appieno la fede nella mia vita, senza non ci sarebbe lo stesso senso; incide in tutto.
Sono rientrata attivamente perchè vedevo le persone credenti diverse, con una marcia in più e poi perché finalmente in chiesa mi sentivo chiamata in causa; un processo graduale e sempre personale senza secondi scopi.


Sono contenta dei passi che sto facendo anche se non nego che costa fatica ma a tutto c’è un prezzo a maggior ragione per la cosa più grande che mi possa essere donata.


Fatica nel senso che andare controcorrente e rimanere fedele ai pensieri e azioni giuste quando pochi ormai sono rimasti come me è difficile perché certe cose che potrebbero essere belle ce le si nega inevitabilmente.


È un fatto di pensarla diversamente quando tutti invece ne hanno uno di pensiero, il più semplice e immediato oppure, raramente, motivato da cose che non condivido.


È persino arrabbiarsi per cose che feriscono nel pudore, dignità, nel profondo insomma.


Nella chiesa vorrei cambiare tre cose principalmente:


1- la ricchezza secondo me esagerata della chiesa…perché non averne un po’ di meno e darla a chi ne ha realmente bisogno? Mi stride un po’ questa cosa..


2- Se vogliamo davvero che la gente non credente si possa avvicinare alla nostra religione, dobbiamo TESTIMONIARE i valori in cui crediamo: non si può andare a messa e uscire col broncio oppure sfoggiare la pelliccia di visone e vantarsene con altri o durante la settimana fare il contrario di ciò in cui si crede…


3- Che ci siano preti carismatici, in grado di appassionare la gente a questo mistero amabile, credibili; non che parlano durante la predica come se la DOVESSERO fare invece che VOLERLA fare essendo felici di tale cosa. Insomma io credo che ci siano preti in giro che non capisco come possano essere tali. Ammetto che uscire da una messa con una persona così che la celebra mi fa venire il mal di pancia…!e capisco perciò perché la gente esce col broncio e capisco anche gli esterni non credenti che non sono per nulla invogliati a provare una esperienza del genere…

manca L’UNITà di noi credenti.

Dovremmo averla per elevare noi stessi e per far vedere agli altri quanto è bello…


Io ho fatto queste critiche perché spero possano essere costruttive.

Io mi metto una mano sul cuore e so che il mio ce lo devo mettere!


Persone di riferimento: preti che stimo e mi piacciono, suore, mamma, ragazzo, mio capo clan, persone esterne generiche




RINGRAZIAMENTI
Voglio ringraziare io di questo questionario, spero davvero sia utile e ammiro tantissimo le persone che come te hanno il pensiero, la voglia e la grinta di essere così. Grazie, ne ho bisogno, queste cose mi fanno sentire meglio e mi danno la carica fino alla volta successiva che io stessa o qualcun altro dimostra la fermezza e credenza nel poter vincere una partita che molti manco si accorgono di giocare….
Grazie!!!

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia: Carlo
Età: 44
Sesso: m
Provincia di nascita: napoli
Provincia di attuale residenza: bologna

sono figlio unico

I miei genitori sono stati
sposati in chiesa



B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato?
Che età avevi, frequentavi una parrocchia e, nella parrocchia, un gruppo ecclesiale?

Ho cominciato a frequentare la parrocchia quando avevo 10 anni e poi ho frequentato un gruppo di azione cattolica intorno ai 18 anni.

Chi erano le tue persone di riferimento?

Le mie persone di riferimento erano il parroco e qualche laico che era disponibile a parlare con i giovani.

C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?
Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?

Mi sono allontanato dalla chiesa quando avevo 14 – 15 anni e sono stato lontano quasi 4 anni.



C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto? Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?

In quegli anni non mi andava frequentare la chiesa perché tutti i miei amici di scuola non volevano e quindi anch’io mi sono allontanato.


Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.

Negli anni dell’adolescenza si alternavano vari stati d’animo e soprattutto non mi andava di pensare, ero chiuso in me stesso e frequentavo pochi amici.


D. LA FINE DELLA CRISI

Per chi ha optato per il rientro:

Che età avevi quando hai dichiarato finita la crisi e sei rientrato/a nella chiesa? E' cambiata la tua consapevolezza? Sei diventato più attivo e partecipi anche a un cammino di formazione permanente per giovani e adulti? Fai del volontariato cristiano?

Sono rientrato nella Chiesa quando avevo tra i 18 e i 19 anni. Ero stanco di essere da solo e ho cominciato a frequentare il gruppo del movimento studenti di azione cattolica. Ho cominciato a essere più attivo e il condividere con gli altri i valori della fede che mi ha aiutato poi anche nelle scelte della vita. Adesso sono responsabile di un gruppo del rinnovamento nello spirito.

Quanto incide la scelta di fede nei tuoi comportamenti quotidiani?

La fede mi ha aiutato a capire la mia umanità e che Gesù vuole un rapporto di amicizia con me; non è una cosa astratta il suo amore ma è vero. Sentirsi amati e aiutati nella vita di ogni giorno mi ha spinto a capire che il messaggio di Gesù non è un messaggio restringente, oppressivo ma un messaggio che mi aiuta a diventare uomo. Devo dire grazie anche a tutti i sacerdoti che mi hanno aiutato nel mio cammino.

Puoi dirmi che cosa ti ha spinto a prendere la decisione di rientrare nella Chiesa?

E’ stato il confrontarmi con la parola di Dio quella del cap. 43 di Isaia durante un ritiro: “Non temere perché io sono con te”.

Mi sono accorto in quel momento che Dio era vicino a me e che mi seguiva passo passo.

E da allora cerco di aiutare Dio e la sua Chiesa.

Da quando sei rientrato/a pensi di aver continuato a camminare, sei contento/a dei passi che stai facendo?

Il cammino che sto facendo è fatto di alti e bassi. E’ normale perché la vita non è facile.

E molte volte è difficile camminare contro corrente secondo la mentalità del vangelo. In questo cammino vengo aiutato dai fratelli di comunità e da diversi amici sacerdoti.


Cosa vorrei cambiare nella Chiesa? Vorrei cambiare la mentalità di alcuni sacerdoti che molte volte non danno agli altri il tempo per riflettere e per prendere decisioni importanti.

Questo lo dico soprattutto per quel prete che celebrava a Roma i funerali della ragazza uccisa nella metropolitana e dal pulpito chiedeva di perdonare.

Invece i familiari molto arrabbiati rispondevano di no.

Bisogna dare anche il tempo, perché ferite come queste si rimarginano con gli anni e poi è il Signore che guarisce e consola.

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia: Laura
Età: 33
Sesso: f
Provincia di nascita: napoli
Provincia di attuale residenza: bologna

Siamo in due ho una sorella più piccola

I miei genitori sono stati
sposati in chiesa



B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?


Ho cominciato a frequentare la parrocchia quando avevo 6 anni e poi ho frequentato un gruppo di azione cattolica intorno ai 14 anni.

Chi erano le tue persone di riferimento?

Le mie persone di riferimento erano il parroco e qualche laico che era disponibile a parlare con i giovani, io ero una ragazza molto timida e non potrò mai dimenticare i miei cari amici e parroci che mi hanno incoraggiato ed aiutato ad essere la donna che sono oggi.

La loro è stata una formazione spirituale ma soprattutto umana.

C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?
Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?

Fisicamente non ho mai lasciato la chiesa,ma intorno ai vent’anni mi sono per qualche anno allontanata con il cuore.

Gli studi filosofici e gravi problemi personali mi avevano messo dei dubbi, poi come capita a tutti, mi sono interrogata sulla morale ed in modo particolare sul sesso mi sembrava sciocco il discorso della castità prematrimoniale e peggio ancora quella matrimoniale.


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando, che cosa hai fatto?

In un primo momento sono stata da sola pensavo che nessuno potesse aiutarmi.

Poi la provvidenza ha messo sulla mia strada uno psicologo che mi ha fatto capire che i problemi non erano fuori ma dentro, dovevo guarire dalle ferite del passato.

In quegli anni avevo vari stati d'animo passavo dalla gioia alla tristezza più cupa
pensavo che in fondo i miei amici che se ne "fregavano" di Dio
erano più felici non si creavano problemi.

Cercavo di sballarmi.


D. LA FINE DELLA CRISI

Per chi ha optato per il rientro:

Che età avevi quando hai dichiarato finita la crisi e sei rientrato/a nella chiesa? E' cambiata la tua consapevolezza? Sei diventato più attivo e partecipi anche a un cammino di formazione permanente per giovani e adulti? Fai del volontariato cristiano?

Sono rientrata nella Chiesa quando avevo 27 anni mi sono trasferita a bologna e qui ero completamente da sola a pensare, riflettere e “finalmente” soffrire.
Dico finalmente perché solo la sofferenza aiuta a crescere e maturare.

In quel periodo è morto anche un mio caro amico suicida perché aveva un grave problema con la droga e sembra strano ma proprio la sua esperienza è stata fondamentale.

Ho poi conosciuto un sacerdote mio coetaneo che è divenuto per me un fratello e grazie a lui ho riscoperto il gusto della preghiera e la vicinanza con Dio.

Oggi lui è in missione ma la sua presenza e il suo affetto mi accompagnano ancora





Quanto incide la scelta di fede nei tuoi comportamenti quotidiani?

La fede mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire che Gesù mi ama e vuole che io lo ami, perciò per me non è una costrizione e non faccio fatica a seguire la sua strada
So che Lui mi è accanto mi guida, protegge è insomma un fratello.

Bisogna solo lasciarsi andare, permettere a Gesù di amarci

Puoi dirmi che cosa ti ha spinto a prendere la decisione di rientrare nella Chiesa?

Il cammino sulla strada della Fede non è facile è fatto di alti e bassi, molte volte è difficile camminare contro corrente secondo la mentalità del vangelo mentre il mondo fa altro,

mi è fondamentale l’aiuto della mia guida spirituale,un prete, che mi incoraggia, mi sprona,

mi è di grosso aiuto la presenza di mio marito,

il gruppo famiglie della parrocchia,

la mia attività di catechista.

Cosa vorrei cambiare nella Chiesa?

Purtroppo la Chiesa è fatta da uomini e tutti possono sbagliare

Penso che insieme all’Istituzione Chiesa dobbiamo avere il coraggio di cambiare tutti, dobbiamo smettere di avere paura a proclamare la ns fede,
abbiamo poi il dovere di pregare per i sacerdoti,
dobbiamo sostenerli e se necessario far loro notare dove sbagliano.

Anonimo ha detto...

Un nome di fantasia:
GABRIELLA

Età:23

Sesso:F

Provincia di nascita: NAPOLI
Provincia di residenza: NAPOLI

SIAMO DUE SORELLE,
IO SONO LA MAGGIORE
MIA SORELLA HA 20ANNI
I MIEI GENITORI SONO SPOSATI IN CHIESA

HO INIZIATO A FREQUENTARE LA CHIESA QUANDO HO INIZIATO IL CATECHISMO E PROPRIO NELLA CHIESA DEL MIO PAESE
(DOVE IL PARROCO ERA ED è UNA PERSONA MOLTO PARTICOLARE...!!!)

POSSO DIRE DI AVER FATTO PARTE DI UN PRIMO GRUPPO PARROCCHIALE!(HO FATTO PARTE ANCHE DELL' ACR PER UN PO' DI TEMPO!)

VERSO I 14 ANNI CON DUE DELLE MIE AMICHE PIù CARE SONO ENTRATA A FAR PARTE DI UN ALTRO GRUPPO,
QUESTA VOLTA DELLA CHIESA DI UNA DELLE MIE AMICHE,
CI RIUNIVAMO PER PREPARARE I CANTI PER LA MESSA DELLA DOMENICA,
PER I MOMENTI DI PREGHIERA O ANCHE SOLO PER CHIACCHIERARE NELLA SAGRESTIA DELLA CHIESA CHE IL PARROCO CI METTEVA SPESSO A DISPOSIZIONE SENZA FARE TANTI PROBLEMI!!!

IL CLIMA ERA SERENO...C'ERANO DELLE DISCUSSIONI OGNI TANTO FRA NOI RAGAZZI E ANCHE CON IL PARROCO MA NULLA DI ECCESSIOVO,ALLA FINE TORNAVA SEMPRE LA CALMA!


AD UN CERTO PUNTO PERò SI SONO INIZIATE AD AVERE DELLE SPACCATURE ALL'INTERNO DEL GRUPPO,

I LITIGI DIVENTAVANO SEMPRE PIù FREQUENTI E NON ERANO SOLO FRA NOI MA ANCHE E SOPRATTUTTO CON IL PARROCO.....

ALLORA UN PO' ALLA VOLTA CI SIAMO ALLONTANATI...ED è ARRIVATA LA FINE!!!!!


L'ALLONTANAMENTO MIO PERSONALE è STATO QUASI IMPERCETTIBILE...

MI SONO RITROVATA AD UN CERTO PUNTO A NON ANDARE NEMMENO PIù A MESSA LA DOMENICA,NON MI CONFESSAVO PIù....

NON LO SENTIVO NEMMENO IL BISOGNO DI FARE QUESTE COSE.....

A PARTE LE FESTE COMANDATE NON ERO PIù Nè FELICE Nè VOLENTEROSA DI ANDARE IN CHIESA!!


PERò DA CIRCA 4ANNI A QUESTA PARTE QUALCOSA IN ME è CAMBIATO,NON FACCIO PIù PARTE DI ALCUN GRUPPO....

MA OGGI RISPETTO A PRIMA QUANDO VADO IN CHIESA MI SENTO MEGLIO E IL PIù DELLE VOLTE QUANDO ASCOLTO UN CANTO

(SOPRATTUTTO QUALCUNO TRA QUELLI CHE PRIMA PREPARAVO CON TANTO AMORE PER LA MESSA DELLA DOMENICA XKè MI PIACEVA PARTICOLARMENTE...)

MI SI RIEMPIONO GLI OCCHI DI LACRIME...E ANCHE A PENSARCI ORA MI SUCCEDE LA STESSA COSA....

MA COMUNQUE MI SENTO LONTANA!!

IO PENSO DI NON AVER FATTO NULLA PER RIAVVICINARMI A QUELLO CHE OGGI MI MANCA MOLTO....E FORSE QUESTO MIO LIEVE RIAVVICINAMENTO DEGLI ULTIMI TEMPI LO DEVO AL MIO FIDANZATO!


NON HO MOLTA FIDUCIA NEI PRETI....

IL PARROCO DEL MIO PAESE SE LO INCONTRI PER STRADA NON TI SALUTA NEMMENO....

PENSA UN PO...

POI è MOLTO ANZIANO...

MA PERCHè NON LO CAMBIANO,MAGARI CON UNO PIù GIOVANE CHE FORSE AVREBBE UN APPROCCIO DIVERSO SOPRATTUTTO CON I GIOVANI???BHA!!!


AH DIMENTICAVO.....HO AVUTO IL PIACERE DI ANDARE A LOURDES....E ANCHE Lì SONO ARRIVATA PIANGENDO E ME NE SONO PARTITA PIANGENDO....

IL VIAGGIO L'HO FATTO A 15ANNI E FACEVO PARTE DEL GRUPPO DI CUI TI PARLAVO PRIMA ATTIVAMENTE!!

COMUNQUE OGGI VADO A MESSA QUANDO NE SENTO IL BISOGNO,PREGO QUANDO NE SENTO IL BISOGNO...

DA PREMETTERE PRIMA CHE SUCCEDESSERO ALCUNE COSE NELLA MIA VITA LA SERA PRIMA DI ADDORMENTARMI PARLAVO..AMICHEVOLMENTE CON DIO....ORA NON LO FACCIO PIù!!

SPERO CHE LE MIE PAROLE TI POSSANO ESSERE D'AIUTO..... TI HO ANCHE DATO DEL TU.....MA ANCHE QUELLO è VENUTO SPONTANEO.....MENO MALE CHE CI SONO PERSONE COME TE CHE CERCANO DI CAPIRE IL DISAGIO DI NOI GIOVANI...MA VERAMENTE SEI UN PRETE????:-)............

BACI BACI
CON AFFETTO GABRIELLA....

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia:
Salv
Età:
34
Sesso:
M
Provincia di nascita:
NA
Provincia di attuale residenza:
NA


ho una sorella dopo di me
sono il primo

I tuoi genitori sono sposati in chiesa:
si



B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
SI
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato? Che età avevi?
31

Chi erano le tue persone di riferimento?
Nessuno in particolare

C'è stato un episodio o un momento o l'allontanamento è avvenuto gradualmente?
In modo graduale perché notavo troppa teoria e poca pratica

Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?
Da solo

Stavi con qualcuno/a? Il tuo partner frequentava la chiesa?

Non frequentava la chiesa


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto?

Ho cercato aiuto

Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa?
Amici sacerdoti con cui ho scambiato opinioni.

Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.

A volte forse andare a messa è un’abitudine, ma anche quell’abitudine è santa;
non partecipare o partecipare solo fisicamente mi lasciava un gran vuoto dentro.


Se la lontananza ancora perdura, spiega perché la questione è ancora aperta per te, che cosa ti aspetti dalla chiesa,
che cosa vorresti trovarvi per poter tornare e sentirti a tuo agio per una partecipazione attiva e consapevole.

La crisi è durata pochi mesi, per fortuna;
ora cerco di partecipare con gioia e il più possibile.

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA

Un nome di fantasia:
Lancelot

Età:
40
Sesso:
M
Provincia di nascita:
SA
Provincia di attuale residenza:
NA

Ho una sorella
sono il primo figlio.

I tuoi genitori sono sposati in chiesa:
SI


B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato? Che età avevi, frequentavi una parrocchia e, nella parrocchia, un gruppo ecclesiale (AC, ACR, Rinnovamento, Comunità Neocatecumenale, SCOUT, altro...)?

Ho avuto dei momenti di maggiore aridità e momenti di maggior coinvolgimento. Anche nei momenti peggiori però non ho mai messo in discussione i valori ecclesiali.
Piuttosto ho provato (e provo) spesso una sensazione di “buio”, di “nascondimento” della volontà di Dio su di me.
Anche se in quei momenti non capisco (e sono momenti di sofferenza), posso dire a posteriori che, nonostante la mia “testaccia dura”, ha sempre ragione Lui.

In questi casi la preghiera, e l’abbandono alla sua volontà, anche se non annulla le “prove”, aiuta a sopportarle ed a superarle senza rimanerne schiacciati.


Chi erano le tue persone di riferimento: parroco, vice-parroco, altro sacerdote, animatore o responsabile laico/a del gruppo?

Il parroco e altri sacerdoti di mia conoscenza.



C'è stato un episodio o un momento, che puoi raccontare, che ha fatto un po' cedere le tue convinzioni, o l'allontanamento è avvenuto gradualmente e in modo impercettibile?

Frequentavo un gruppo con una forte propensione al sociale ed anche implicazioni politiche (sullo stile di CL per intenderci, anche se completamente slegato da esso).

Sono rimasto deluso da alcuni atteggiamenti di forte chiusura agli altri ed alla propria coscienza.

Mi ha colpito quello che ritenevo una “manipolazione” del cristianesimo per fini non ortodossi.


Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?

Anche altri amici si sono allontanati dal gruppo


Stavi con qualcuno/a? Il tuo partner frequentava la chiesa? Se si, come ha reagito? Ha continuato o si è allontanato con te?

La mia partner non frequentava lo stesso gruppo (per fortuna).

Il suo pragmatismo femminile mi ha aiutato a riportare il tutto alle giuste dimensioni.



C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto? Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?

Ho lasciato sedimentare il tutto dentro di me.


Le persone che ti sono state accanto in questo tempo appartenevano in qualche modo alla chiesa, facevano parte del tuo "giro" di amici fuori della chiesa (scuola, università, circolo sportivo, strada, bar)?

Entrambi.


Racconta i momenti significativi del periodo della lontananza e gli stati d'animo che hai vissuto e ogni altra cosa che ritieni che possa servire a capire che cosa prova un/a ragazzo o un giovane che non va più in chiesa o che cosa possa spingere a farlo.

Solitudine e spaesamento. Per fortuna il gruppo era esterno alla “realtà parrocchiale” quindi il mio rapporto con essa è rimasto intatto.



D. LA FINE DELLA CRISI

Per chi ha optato per il rientro:

Che età avevi quando hai dichiarato finita la crisi e sei rientrato/a nella chiesa? E' cambiata la tua consapevolezza? Sei diventato più attivo e partecipi anche a un cammino di formazione permanente per giovani e adulti? Fai del volontariato cristiano?


Non ho mai abbandonato i sacramenti.

Da allora però non ho fatto più parte di gruppi ecclesiali.

Non ho più trovato gruppi che mi aiutassero a vivere la mia fede in modo fortemente concreto, calato cioè nella realtà quotidiana:
- nella crescita di una famiglia cristiana,
- nell’educazione dei figli,
- nella possibilità di santificare l’attività lavorativa
- e soprattutto nella capacità di essere fermento per la nostra realtà sociale, la nostra città e le istituzioni.

Noto che alcuni gruppi ecclesiali frequentati da adulti, spesso sono affetti da “sindrome di Peter Pan” oppure quella che definisco “sindrome del Tabor”.

Non voglio giudicare nessuno.

Dico semplicemente che io non mi ritrovo in quella “offerta formativa”.


Quanto incide la scelta di fede nei tuoi comportamenti quotidiani?

Cerco di vivere la mia fede in ogni aspetto della mia esistenza, pubblico o privato che sia.

Cerco di ispirare ogni mio comportamento confrontandomi con Lui.

Chiaramente ci riesco in modo assolutamente imperfetto.

Anche nell’educazione dei figli, piuttosto che con profluvi di parole, cerco di far capire loro la bellezza della fede con la testimonianza mia e di mia moglie.

Non pretendo che questo basti:

so che senza la grazia del Signore ogni nostro sforzo risulterebbe vano.

Per questo motivo la sera preghiamo tutti insieme.


Puoi dirmi che cosa ti ha spinto a prendere la decisione di rientrare nella Chiesa?
Hai trovato dei "compagni di viaggio significativi" che ti aiutano a tenere la rotta senza smarrirti nella vita? Puoi dire chi sono le tue persone di riferimento: sacerdote/i, laici, suore, amici, il partner,..

I parroci delle parrocchie che frequento sono dei riferimenti di vita,
con la loro testimonianza.
Mia moglie è sicuramente un altro punto fermo.

Anonimo ha detto...

Un nome di fantasia:
Pablo

Età:26

Sesso:M

Provincia di nascita:SA
Provincia di attuale residenza:NA

Questi dati hanno una certa importanza per capire l'incidenza della famiglia:
Ho una sorella
Sono il primogenito
I tuoi genitori sono:
sposati in chiesa
viviamo solo con papà perché mia madre è morta


L'INIZIO DELLA CRISI

Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?

Si avevo 18 anni e frequentavo un gruppo Salesiano
MGS, TGS e PGS,
avevo come referente una suore di Maria Ausiliatrice.

Ho cominciato a pensare a quanto fosse fastidioso dover ascoltare un prete che sul pulpito cominciava a spiegare il vangelo e poi finiva col dire cose senza senso sull’essere dei buoni cristiani con motivazioni troppo da medioevo,

molte volte ho pensato che non mi servisse un prete per ascoltare la parola di Dio

o che la chiesa per poter attirare i giovani si deve modernizzare un pò.

Mi sono sempre reso conto che mi stavo allontanando e che continuo a non frequentare molto la chiesa e molte volte ci soffro.


Ora è diverso

ho trovato delle parole del vangelo che hanno fatto tanto per me, continuo a non frequentare molto la chiesa ma quando posso andare a sentire la Santa Messa ci vado con piacere.


Sono un tipo che non parla molto e che odia scrivere.

Magari un giorno se mai ci incontreremo potrò con calma spiegarle ciò che provo.

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia:
Raffaella

Età:30

Sesso:F

Provincia di nascita: Napoli
Provincia di attuale residenza:Napoli

quanti fratelli o sorelle ci sono prima o dopo di te:
SONO LA SECONDA DI TRE FIGLI;
HO UNA SORELLA MAGGIORE ED UN FRATELLO MINORE.

I MIEI GENITORI SONO SEPARATI E VIVO CON MIO PADRE.


B. L'INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato?

LA CRISI E’ COMINCIATA MENTRE FREQUENTAVO LA PARROCCHIA

E MI RENDEVO CONTO CHE I MIEI PUNTI DI RIFERIMENTO, TRA CUI IL SACERDOTE, AVEVANO COME OBIETTIVO NON LA SOLIDARIETA’ DELLA COMUNITA’,

MA IL DESIDERIO DI EMERGERE A LIVELLO PERSONALE.


IL LORO DESIDERIO DI EMERGERE COINCIDEVA CON LA RICHIESTA INCESSANTE DI DONAZIONI,

RICHIESTE CHE OCCUPAVANO GLI ULTMI VENTI MINUTI DELLA MESSA, PRIMA, OVVIAMENTE DELLA BENEDIZIONE.

FATTO STA CHE PIU’ ARRIVAVANO I SOLDI IN CHIESA, PIU’ I SACERDOTI ESTERNAVANO LA LORO OPULENZA, GIUSTIFICANDOLA COME REGALI DELLA PROPRIA FAMIGLIA DI PROVENIENZA.

SE ANCHE COSI’ FOSSE STATO, PERCHE’ NON DESTINARE QUEI REGALI A FAVORE DELLA COMUNITA’, QUANDO ANCHE IL PIU’ POVERO DEI PARROCCHIANI DONAVA CIO’ CHE POTEVA?


L’ERRORE E’ STATO IDENTIFICARE DIO CON LA COMUNITA’ PARROCCHIALE E SOPRATTUTTO CON IL SACERDOTE, MA QUANDO SI E’ ADOLESCENTI E’ FACILE INCORRERE IN QUESTO ERRORE.

C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI


Quando hai preso coscienza che ti stavi allontanando - o che eri già lontana/o - che cosa hai fatto? Hai cercato di riflettere da sola, hai chiesto aiuto a qualcuno, o qualcuno spontaneamente ti ha offerto aiuto e tu lo hai accettato?

LA CRISI E’ STATA UN’ESPERIENZA MOLTO DOLOROSA.

RICORDO CHE AL LICEO SENTIVO UNA PRESENZA COSTANTE ACCANTO A ME, UNA PRESENZA QUASI FISICA: GESU’.

CON LA CRISI QUESTA PRESENZA E’ ANDATA SEMPRE PIU’ AFFIEVOLENDOSI.

DEVO AGGIUNGERE CHE L’ALLONTANAMENTO DEFINITIVO DALLA CHIESA E’ AVVENUTO CON LE PRIME ESPERIENZE SENTIMENTALI,

QUANDO ALLA VOCE DI DIO SI E’ SOSTITUITA QUELLA QUOTIDIANA E CONCRETA DI UN’AMICA

CHE MI INVITAVA A VIVERE CON PIU’ DISINVOLTURA LE MIE PASSIONI SENZA SENTIRMI IN COLPA VERSO DIO.


D. LA FINE DELLA CRISI


LA FINE DELLA CRISI E’ AVVENUTA CON LA NASCITA DI MIO NIPOTE, IN LUI HO RIVISTO LA SEMPLICITA’ E LA PUREZZA DELL’AMORE DI DIO.

RICORDO CHE GIA’ DURANTE LA SUA GRAVIDANZA, MIA SORELLA MI ESORTAVA A RECITARE CON LEI IL ROSARIO, LA PREGHIERA CHE DA TROPPI ANNI NON RECITAVO PIU’ E CHE PIU’ DI TUTTE MI FA SENTIRE PARTE DELLA SOLIDARIETA’ CRISTIANA.

SUCCESSIVAMENTE, QUANDO A MIO NIPOTE E’ STATA DIAGNOSTICATA UNA MALATTIA CONGENITA PARZIALMENTE INVALIDANTE, MI SONO ARRABBIATA CON DIO, PERCHE’ LA NASCITA DI QUESTO BAMBINO SEMBRAVA AVER MESSO FINE A TUTTE LE SOFFERENZE DI UN’INFANZIA VISSUTA IN UNA FAMIGLA SPEZZATA E PROPRIO QUANDO LA SUA NASCITA SEMBRAVA AVER RICONCILIATO LA NOSTRA FAMIGLIA, ANCHE SE NON FISICAMENTE, ALL’IMPROVVISO SONO RICOMINCIATI I TORMENTI ED ANCORA UNA VOLTA E’ STATO DIO CHE MI HA PARLATO ATTRAVERSO MIA SORELLA. UN GIORNO L’HO SENTITA DIRE AL SUO PICCOLO DI SOLI 7 MESI, CHE ERA UN BAMBINO SPECIALE PERCHE’ LA MALATTIA ERA IL DONO DI CRISTO, AVEVA LA FORTUNA DI CONDIVIDERE UN PEZZO DELLA SUA CROCE, CHE SOLO LE SPALLE FORTI POSSONO SOPPORTARE.

CHI ERO IO PER LAMENTARMI E COMPIANGERMI?

IL RITORNO DEFINITIVO A DIO E’ STATO GRADUALE MA E’ SICURAMENTE PARTITO DA LI.

DA ALLORA ENTRO IN QUALSIASI CHIESA PER SENTIRE DIO, NON MI IMPORTA CHI SIA IL SACERDOTE CELEBRANTE E NON HO PIU’ BISOGNO DI CELARMI DIETRO FINTI SORRISI CHE SONO RISERVATI AI SOLI ASSIDUI FREQUENTATORI DELLE COMUNITA’ PARROCCHIALI.


Per chi ha optato per il rientro:
Hai trovato dei "compagni di viaggio significativi" che ti aiutano a tenere la rotta senza smarrirti nella vita? Puoi dire chi sono le tue persone di riferimento: sacerdote/i, laici, suore, amici, il partner,..

BHE, COME HO ANTICIPATO SOPRA IL MIO RIENTRO E’ STATO GRADUALE.

HO IL DESIDERIO DI PARTECIPARE AD UN CAMMINO DI FORMAZIONE, MA LA PIGRIZIA E LA POCA STIMA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI ME LO IMPEDISCONO,

DOVREI ESSERE PIU’ UMILE IN QUESTO SENSO.

LA CHIESA LA VORREI SICURAMENTE PIU’ VICINA E MENO SEVERA, PIU’ PRESENTE AI CAMBIAMENTI SOCIO – CULTURALI, PIU’ COMPRENSIVA.

AMMETTO CHE IL RUOLO DELLA CHIESA DEVE ESSRE RIGIDO PER EVITARE IL COMPLETO SFACELO,

MA E’ ANCHE VERO CHE CON MAGGIORE COMPRENSIONE PER NOI GIOVANI,

CHE VERAMENTE STIAMO ATTRAVERSANDO UN PERIODO ASSAI DIFFICILE E PRIVO DI PUNTI DI RIFERIMENTI E SOPRATTUTTO INCERTO DAL PUNTO DI VISTA DELLE SICUREZZE ECONOMICHE,

ESSA POTREBBE ESSERE LA FAMIGLIA CHE OGGI E’ DIFFICILE FORMARE.

RIBADISCO, COMUNQUE,

IL DESIDERIO DI UNA FORMAZIONE SPIRITUALE

E DI UNA COMUNITA’ AGGREGATIVA

E NON MERCENARIA.

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Luigi,
sesso maschile,
ho 31 anni
e sono nato in provincia di Napoli dove continuo a vivere.


Nasco da una “classica” famiglia cattolica italiana i cui componenti “ovviamente” si sentono tali non perché ne siano sempre convinti ma perché è così da generazioni.


Fortunatamente,
pur soffrendo spesso di “distrazioni domenicali”
(ci siamo dimenticati di andare alla messa)
i miei genitori sono riusciti a trasmettermi con fatti, esempi e dimostrazioni cosa vuol dire essere un Cristiano e non solamente raccontandomi o facendomi raccontare (vedi catechismo pre comunione) quella magnifica raccolta di libri che è la Bibbia o più dettagliatamente la “sezione” nuovo testamento.

INFANZIA
Ho fatto un cammino parrocchiale partecipando alle iniziative della A.C.R. anche se in tutta onestà non ho ricordi alcuni in merito;

a quella età gli unici ricordi vivi erano le collezioni delle figurine dei calciatori (l’epoca è quella di Maradona n.d.r.).

ADOLESCENZA
Successivamente invece nel periodo adolescenziale fui invitato da alcuni ragazzi più grandi di me ma frequentanti il mio stesso istituto superiore a partecipare ad una “caccia al tesoro” e mi chiesero se volessi parteciparvi con tutta la mia classe.

Quella caccia al tesoro si è rivelata per me la prima cosa “buona e giusta”.

ESPERIENZA NEL MSAC
Ero stato “adescato” dagli animatori del MSAC (movimento studenti di azione cattolica) i quali erano riusciti a far scattare in me quel famoso meccanismo di appartenenza.


In quel momento insomma ho iniziato una delle esperienze di vita più belle che mi siano capitate. A quella età ogni ragazzo è in cerca di miti da emulare, esempi da seguire e poco a poco modella se stesso come un vasaio fa con un pezzo di creta.


In quel gruppo, esempi da imitare ce n’erano e come, c’era l’allora Segretario, tale Antonio S. (per privacy non dico il cognome) che per noi ragazzi iniziava a diventare un mito perché era intelligente, simpatico e sapeva suonare la chitarra e cantare come Pino Daniele…

C’era un certo Luca (l’ombra del segretario) che con le sue trovate simil - intelligenti riusciva sempre a trovare i giusti spunti per farci sorridere e divertire…
E poi c’erano tante altre persone… e personalità…

Ma colui che veramente era il faro e il modello da seguire era l’Assistente diocesano, il quale, posso tranquillamente affermarlo senza doppi sensi, è stato l’unico uomo che si è fatto spazio nel mio cuore.

Finalmente la figura del sacerdote che fino ad allora avevo considerata come qualcosa di irraggiungibile, quasi extraterrena aveva preso sembianze terrene, umane.

IL "DON" con i suoi comportamenti, con i suoi esempi e col suo essere “umano” è riuscito a farmi accettare “il prete” non come colui che ti bastona durante la confessione ma come colui il quale ,come un padre, un fratello maggiore aiuta a superare le difficoltà e i momenti critici adolescenziali e ti instrada verso il giusto.


Non solo… ho imparato cosa vuol dire essere “Cristiano”, ho scoperto l’essenza di questo termine, il vero significato che non si ferma al fatto di andare a messa od osservare i comandamenti ma va oltre, ho imparato cosa vuol dire la parola “Amore”, i vari significati che vi si celano dietro; la carità, la compassione…

Devo a lui se oggi sono sposato da 6 anni ed ho due figli, si, perché mi ha insegnato cosa vuol dire la condivisione; il matrimonio è condivisione!

E noi quante cose abbiamo condiviso in quei tanti anni!!! Ho imparato ad amare gli amici non perché avessero la possibilità di darmi qualcosa o chissà chi fossero ma solo perché erano “Amici” nel vero senso del termine.
Potrei continuare ancora per ore…

LA CRISI

Dopo il diploma superiore e dopo aver superato abbondantemente l’età per continuare nel Msac ho avuto un attimo di smarrimento perché avevo perso dei punti di riferimento importanti; alcuni erano scomparsi dalla mia vita perché avevano altro da fare, altri si erano rivelati “falsi miti” e anche coloro che nel mio intimo avevo amato forse iniziavo a vederli come nemici che tradivano i miei sentimenti…
Ma non mi ero reso conto del fatto che non erano gli altri a remarmi contro ma ero io che stavo crescendo, era giunto il momento di tagliare il cordone ombelicale che mi teneva legato a quei momenti che ancora tutt’oggi sono indelebili.

LA RICERCA DI UNA SOLUZIONE

Con mille difficoltà stavo cercando di costruirmi un nuovo punto di riferimento, un nuovo esempio da seguire…il mio essere cristiano!
Stavolta era necessario iniziare a mettere a frutto tutto ciò che negli anni, come una spugna, bene o male avevo incamerato.

Avevo imparato tante belle cose ma ora avevo il dovere di metterle al servizio del prossimo… forse non era dovere ma necessità…

LA SOLUZIONE DELLA CRISI - RIENTRO

E così un giorno, ad un anno di distanza dalle mie incertezze e solitudini, mi tornò in mente una foto fatta il giorno della mia prima comunione che oggi posso considerare come una favorevole premonizione.

Ero davanti a tante piccole fontanelle con addosso un paio di bretelle e una medaglia in petto e dietro di me in posa tanti altri signori con le stesse bretelle e alcuni con le medaglie… la prima comunione l’avevo presa a Lourdes… e lì avevo fatto la mia promessa… avrei prestato servizio agli ammalati.


A dieci anni dalla foto ero a Lourdes con la mia diocesi e con i miei nuovi amici, gli ammalati.
Sono passati altri dodici anni e continuo a prestare questo servizio, avvertendo sempre più la necessità di essere utile al prossimo perché solo così riesco ad essere utile anche a me stesso.
Le mie esperienza, seppur limitate, hanno fatto si che in me si concretizzasse una certezza, quella di dover “cristianizzare” tutta la mia vita, i singoli momenti che la compongono e così con non poche difficoltà, ogni giorno, antepongo Cristo a tutto, a lavoro, in famiglia…


E la difficoltà più grande è la consapevolezza di non essere infallibile agli occhi di chi oggi prende me come esempio.
Luigi

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia: TAU
Età: 34
Sesso: M
Provincia di nascita: LUCCA
Provincia di attuale residenza: LUCCA

Indica:
se sei figlio/a unico/a o se hai altri fratelli,
1 SORELLA
se sei il primo/a o in ordine

quanti fratelli o sorelle ci sono prima o dopo di te.
1
I tuoi genitori sono:
sposati in chiesa
SI

Vivo da solo da quando avevo n. anni 28


B. INIZIO DELLA CRISI


Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
NI
Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato?
Che età avevi, 24
frequentavi una parrocchia:
SI
Chi erano le tue persone di riferimento:
il parroco

Quando ti sei allontanato, lo hai fatto da solo, o insieme con altri?
Da solo
Stavi con qualcuno/a?
SI

Com'è avvenuto l''allontanamento?


Diciamo che c’è stato un momento in cui ho avuto bisogno di trovare uno spazio di riflessione ….. per un 4/6 mesi sono andato regolarmente a Messa, ma non mi accostavo alla comunione …. Perché avevo un po’ di dubbi che mi passavano per la mente … poi ho ricominciato più convinto di prima ….

Oggi cerco solo di essere “un cristiano … ” una via di mezzo tra un “buon cristiano ed - un passatemi il termine di uso comune - povero Cristo…” …. Sono cattolico praticante, ma il termine cattolicos… è sempre più inteso nella sua etimologia greca …. quindi non metto assolutamente in discussione l’autorità del magistero pontificio, ma mi piacciono anche le esperienza di confronto interreligioso ( si veda gli incontri tra i rappresentanti di tutte le religioni ad Assisi voluti da GPII ) e soprattutto di carattere interconfessionale come può essere l’esperienza della comunità monastica di Bosè o di Taizè perché parto dal presupposto che la tunica del Signore era tutta d’un pezzo … e sono stati gli uomini nel corso dei secoli a “strapparla” a mio avviso più per i loro interessi … ( appoggiandosi poi ad una eccezione di carattere dottrinale o alla opposta..) ….

Penso che il Cristianesimo sia per i semplici ... che non vuole dire però per gli stupidi …per i “piccoli” e che alle volte troppa “elucrubazione teologica” può portare a rischiare di staccare “la prassi dalla teoria” …. ….
Nelle Beatitudini ed in quel … “ Avevo fame e mi avete dato da mangiare, sete e mi avete dato da bere, nudo e mi avete vestito ….” Penso ci sia tutto quello che ci viene richiesto di FARE …. E sui penso alla fine della vita saremo giudicati …. “ Le profezie passeranno, le lingue taceranno, la scienza finirà …, ma la CARITA’ non avrà MAI FINE “ …. “ Ubi Caritas et Amor, Deus Ibi Est !” …

Ma le storie dei Santi .. specie i mistici … sono storie umane ed intrise di umanità .. sia dei Santi sociali che di quelli contemplativi e comunque sono tutte storie di persone molto attaccate alla vita ….

L’esperienza di lavoro in multinazionali a giro per il mondo mi ha portato in contatto ed a dovere collaborare con credenti di altre confessioni o di religioni diverse … Nel tempo insieme abbiamo anche perlato del nostro modo di concepire il mondo, la vita e ciò in cui credevamo o non credevamo …
Questo non ha snaturato o sradicato il mio credere…. Anzi mi ha costretto sempre più ad andare a cercare le sue radici. Credo che lo abbia al limite semplificato nei punti essenziali costringendomi a ricercarne l’essenza e la natura più intima …. Non ho perso … mi dico che ho sintetizzato come si fa con un processo di raffinazione …. e di estrusione …


Per questo motivo mi spaventano un pò i cosiddetti “gruppi cattolici caldi” .. quelli nei quali prima di accederci c’è bisogno di fare “un corso di preghiera propedeutico” …. Quando Pietro chiese al Signore sulla base di cosa li avrebbero riconosciuti …. Il Signore gli rispose …. “ Sulla base del modo in cui vi amerete..” Se un amico mi porta per la prima volta ad un incontro di preghiera di un gruppo che non conosco … mi aspetterei che o lui o qualcuno del suo gruppo mi spiegasse in max. due minuti i punti essenziali della cosa, ma che poi tutto non dovesse andare oltre ….
Ad esempio : da ragazzino la prima volta che in ACR pregai coi salmi della Liturgia delle Ore, il presbitero mi disse che era la preghiera “ufficiale” della Chiesa …

Ma esistono gruppi dove questi “corsi propedeutici” richiedono tempi più lunghi … e li percepisco un po’ come degli steccati, delle barriere o dei filtri che mettiamo agli altri per accedere …. Come se più filtri mettiamo e più ci distinguiamo .. e di conseguenza … siamo più “cattolici” di tutti gli altri ….

La mia paura è che in questa maniera si rischi il settarismo ….
Mi pare tanto di rivedere la storia dei cibi ammessi e non permessi e la circoncisione o non circoncisione raccontate negli Atti degli Apostoli ….

Un cristiano – per assurdo – a mio avviso non dovrebbe mai dire di esserlo …..
Dovrebbe essere solo l’esempio a spingere gli altri a domandare le ragioni del suo comportamento …. Solo quando interrogato sull’argomento … allora dovrebbe manifestare “ le Ragioni della Speranza” che è in lui … - e bellissime in questo senso le pagine finali del libro di Guitton … “ Che Cosa Credo” …. In cui andava a tracciare i possibili scenari futuri, ma che anche nel “peggiore di essi” non sarebbe mancato il senso della Speranza.


Oggi mi sento un “cristiano critico” … con gli amici – credenti e non - scherzo e dico che sono “un cristiano po’ miscredente …..” nel senso che non riesco a “ bere ” le cose, perché così ci vengono dette e basta …. Ci devo riflettere sopra ….. ho bisogno di documentarmi … di leggere i “buoni libri” , ma anche i libri “non buoni ” confrontandomi poi con un amico sacerdote in merito ad essi … Non è pruriginosa curiosità …. E’ che alle volte un collega di lavoro se sa che vai regolarmente alla Messa tutte le domeniche ( o quasi salvo casi estremi.. ) non per precetto ma per il bisogno di dialogare con un Amico con la A Maiuscola… gli viene naturale di chiederti :
“ Hai letto questo ultimo libro in testa alle classifiche ed hai sentito cosa dice della/sula Chiesa …. Che ne pensi ? Come la vedi ?”


Gli amici che stanno dentro-dentro la Chiesa, alle volte “… quasi nelle catacombe… per la paura di uscire fuori e vedere il mondo” .. alle volte mi ritengono una pecora nera …. ( quasi un montone ) …
Gli altri amici … quelli un po’ - “assai”- agnostici ( ed anche qui andrebbe realmente dimostrato cosa hanno nel cuore e gli esempi dei cristiani che possono avere influenzato in maniera negativa il loro cammino) mi dicono che ho smesso di fare il “baciapile”, ma che con me trovano uno spunto forte riflessione e di confronto sulla vita cristiana …. C’è una forma di rispetto …..
Da parte mia c’è il problema e la scommessa di cercare nel mio piccolo e con i miei limiti di essere un testimone se non esemplare almeno credibile ….

Anche io ringrazio loro per il dialogo che mi offrono perchè mi stimola a riflettere su alcuni argomenti che spesso sono fonte di discussione, ma anche di dubbi … spesso combattuto tra la “scelta della profezia” e la logica del “minor male” ….


Sicuramente ci tante potenzialità e belle cose nella Chiesa che meriterebbero di essere pubblicizzate non solo su SAT 2000, ma si sa che fa molto più rumore un Albero che cade che una foresta che cresce ….

Tra “gli alberi che cadono” ci sono problemi che a mio avviso andrebbero affrontati con una certa impellenza e non procrastinati o nascosti come fanno gli struzzi mettendo la testa sotto terra …. E sono “ problemi all’ordine del giorno” … su cui dibattono Cardinali e Teologi, ma che le persone comuni sentono ugualmente e su cui si interrogano ….

Ci si interrogano sopra soprattutto tante “pecorelle smarrite” forse poco avvezze o impossibilitate ad andarsi a ricercare e studiare le encicliche papali per capirne i contenuti …., ma che non per questo non si chiedono i perché delle cose…. Ed è qui che maggiormente si percepisce il limite e la frattura ….
Tra contenuti sempre più teologicamente tecnici ed un cammino cristiano che spesso non è andato poco più in la della adolescenza …..

Ogni presbitero ha i sui carismi, il suo modo di esporre, la sua intensa profondità teologica e speriamo che il Signore ci mandi sempre di più pastori con questi doni…, ma che possano anche avere la semplicità della esposizione ….
Mi viene a questo proposito come un flash, un lampo che recupero dalla “Caverna della Memoria” … di quel Albino Lucani …quel “Papa del Sorriso” (GPI) così semplice, così disarmante, ma anche così comprensibile per me che a quei tempi ero poco più di un bambino ….

Alle volte penso che le problematiche aperte dal Concilio Vaticano 2° a distanza di 40 anni siano ancora in parte da attuare …… e che segare 2 o 3 alberi caduti ( di cui sopra) e ridurli a “pezzettini di legna” per il caminetto durante l’inverno ci stiano mettendo un po’ …. Forse un po’ troppo ….

Di quelle che negli ultimi 7 mesi mi sembra abbiano polarizzato una certa attenzione sulla stampa nazionale ….

1) C’è la questione dell’accanimento terapeutico e del cosiddetto testamento biologico …- sicuramente interessanti sia le recenti considerazioni ( peraltro apparse sui quotidiani e quindi da capire se ed in che misura fedelmente riportate ) del cardinale CM Martini che le legge ance alla luce di una esperienza di malattia che sta vivendo, sia quelle del relativo responsabile del dicastero Vaticano come ogni tanto si sente su Radio Vaticana ….

2) L’ammissibilità o meno dell’uso dei metodi contraccettivi come il preservativo nell’ambito di una coppia sposata affetta o meno da AIDS….. anche perché la malattia si può contrarre anche per erronea trasfusione di sangue e non necessariamente e sempre per comportamento a rischio ….
( …ma è anche vero che se una persona ha fatto un minimo di esperienza Africana …. In missione e non in Safari … forse il problema AIDS lo ha visto e lo percepisce anche in maniera diversa… e si pone anche il problema del fatto che la “inculturazione della fede, dei suoi valori e del comportamento che da esso deriva” è un cammino lungo…. e dall’altro lato la carne è debole, il tessuto sociale è spesso distrutto e disgregato da guerre e povertà, le “famiglie” non esistono se non spesso con una donna che si deve prendere cura dei figli perché abbandonata da un marito alcolista …. Una donna che si ritrova infettata e che in caso di morte lascia una “nidiata” di bambini completamente orfani …. ) …

L’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI è estremamente chiara in proposito alla coppia, ma c’è anche una realtà sociale che è profondamente mutata rispetto agli anni settanta. In una realtà come quella italiana…di fatto che bisogna davvero essere o dei dirigenti di azienda/imprenditori di successo o dei liberi professionisti affermati o altrimenti “degli eroi o dei pazzi e confidare al 1.000% nel supporto della Divina Provvidenza” se una coppia sposata decide di avere anche una normale vita affettiva sulla base dei soli metodi contraccettivi naturali ….

Qui non si parla del fatto di scegliere tra il primo/secondo/terzo figlio ed una berlina di lusso; una moto; una seconda casa al mare o in montagna che sia …. Si tratta più spesso …. Sulla base di uno stipendio medio nazionale che si aggira al netto non oltre i € 1.000/ 1.300 al mese, che aumenta se la famiglia è double incam, ma che alle volte è monoreddito, … se si riesce ad arrivare al 27 del mese quando il conto è in rosso già tra il 15 ed il 20 ….. e magari si hanno già 2 figli ….

La “ Tanto Cattolica ” ITALIA spende meno del 1% del PIL a sostegno di una reale Politica della Famiglia ….
La “Tanto Laica ed Illuministica” Francia arriva quasi a 3% ….
Le Tanto Protestanti Svezia e Norvegia sono oltre il 6% ….

Alle volte mi è capitato di chiedere ai colleghi con cui lavoravo ed erano stranieri quanto “prendevano in busta paga” … magari non c’era tanta differenza …, ma se il part-time femminile è una realtà e non un privilegio, l’asilo efficiente ed “economico” può essere quello pubblico e si fanno un po’ di sgravi fiscali …. etc etc … La differenza la si fa ….. Eccome !!!!

Ecco allora che il problema si sposta sul mondo del lavoro ….
È un problema di capacità sapere guardare ad una Politica ( nel senso di Polis) che punti ad obiettivi Alto e di progettare le cose non nel brevissimo, ma ne lungo periodo…. Di responsabilità da parte di tutte le forse politiche, di governo e di opposizione, perché tutelino e concorrano insieme allo sviluppo, al risanamento economico ed alla occupazione.

La legge sulla flessibilità del lavoro è sicuramente una buona intuizione … ma se poi nella sua applicazione diventa la modalità per la quale si genera una classe di precari permanenti ….. …. allora mi verrebbe da pensare che siamo molto lontani dal tributare l dovuto onorare e rispettare sia la memoria dei tanti uomini della società civile e studiosi del diritto del lavoro che avevano davvero a cuore il problema del lavoro ed hanno cercato con il loro lavoro di tamponare una situazione esistente, sia quella delle stesse vittime che muoiono in incidenti di lavoro ). Per questa ricerca di obiettivi alti si potrebbe rileggere :“ Per un etica nella Pubblica amministrazione . CM.Martini 1991 ….. Senza per forza scomodarci a citare anche il “De Civitate Dei” ….

Ma tornando ai figli ….
Sono un atto d’amore di Dio Padre che si manifesta nell’incontro e nell’amore di una coppia ( Un caso di coscienza per me più difficile e su cui pregare sono le violenze e gli stupri etnici e non … ma…perché li … per accettare la logica di un “atto di amore” ci vuole davvero tanta-tanta fede …!!!! ) ….
Allora oltre che ribadire giustamente ( La Chiesa lo deve fare per magistero ) che una legge sull’aborto pone i parlamentari che la sottoscrivono nella impossibilità di accostarsi ai Sacramenti ……. Perché come Chiesa – i nostri Vescovi ad esempio - non potrebbero porre un invito - aprire una petizione/sottoscrizione rivolta a tutti i politici cattolici italiani presenti nei vari schieramenti per un decurtazione ( senza nuovo aumento successivo ) del loro stipendio di un simbolico 10% da istituire in un fondo di solidarietà per le famiglie meno abbienti ed per i bimbi nati/abbandonati in ospedale, ma non riconosciuti ne dal padre ne dalla madre … ( potrebbe essere un primo gesto simbolico ….a cui poi potrebbero aggiungersi le donazioni di comuni cittadini )…

I numeri della Caritas circa le analisi della povertà e le persone regolarmente accolte alle mense o a cui sono distribuiti i pacchi spesa sono allarmanti ….
Non davvero sempre maggiori le famiglie di persone comuni che non ce la fanno …. Quegli degli aborti ancora di più …
Sono reali emergenze !!!

Qui forse sta il coraggio di prendere posizione che rasenterebbe la profezia …,
Magari correremmo il rischio di trovarci di fronte ad “un boomerang che si potrebbe riflettere sull’ 8 per 1000 e sui fondi per il mantenimento e restauro delle chiese, ma se la Chiesa non è profetica ( come diceva Padre David Maria Turoldo …) …. Se non è “Sale della Terra” … se non “fermenta” un po’ per diventare lievito … allora la domanda che mi verrebbe da pormi è :
che cosa è? O meglio … Che cosa resta ??
La mia esperienza mi ha insegnato che la Profezia, quando diventa vero aiuto per gli ultimi, richiama la Carità anche di chi non è “cattolico”, ma sicuramente ha un senso profondo della giustizia ….

Mi piacerebbe questo “invito caldo ed accurato” … in cui tutti politici sapessero rispondere più per ragioni di cuore … che non per aumentare la loro visibilità ….

Sempre sulla Famiglia mi aveva molto colpito una indagine condotta dal periodico Famiglia Cristiana – il settimanale cattolico più diffuso nelle famiglie italiane - di circa un anno fa che tracciava una radiografia dei parlamentari appena eletti facendo presente anche chi di loro era sposato/a in seconde nozze dopo separazione legale e non dopo vedovanza … Il settimanale evidenziava come non era tanto un problema di un partito in particolare …. dato la cosa era assolutamente trasversale …) …
Lasciando ai giornalisti di Famiglia Cristiana la liberta del diritto di cronaca ed ai rispettivi presbiteri/padri spirituali di ogni parlamentare cattolico – ( per i non cattolici il problema non sussiste) la cura d’anime … prendo solo questa cosa come punta di un iceberg dato che basta guardarsi in giro e sicuramente anche nel giro più ristretto degli amici ci siamo trovati a gestire le fasi dolorose del dramma della separazione e del divorzio … con le relative problematiche di affidamento/cura/ mantenimento dei figli ….
Mi viene da pensare solo quanto la nostra società sia cambiata in 30 anni …. Riscontrando quanto oggi sia difficile portare avanti un discorso di Famiglia, quanto questa sia da ogni parte minacciata e quanto sia urgente anche una forte attenzione pastorale anche per queste situazioni … di “famiglie allargate”.


Non posso però negare che confrontandomi e confidandomi con il mio cappellano … alle volte mi trovo nella difficoltà/nel disagio - come cittadino e semplice elettore - al momento di andare alle urne …

Abbiamo avuto 40 anni di “dittatura” democristiana “imposta e vissuta come minor male” sulla base del sistema dei 2 blocchi e della guerra fredda …. – storica in questo senso la frase di un “grande vecchio del giornalismo” come Indro Montanelli …. - dopo il “crollo del muro di Berlino” abbiamo avuto il tempo di cominciare anche una analisi storiografica di quel periodo dicendoci - a seconda degli autori - “contenti o fortunati ” …e che il nostro paese era progressivamente progredito…”

Non demonizzando quel quarantennio mi viene da pensare che almeno fino al 1970, quel partito ha saputo anche esprimere “cavalli di razza” di assoluto peso e cultura politica …. Penso a “santi” come Sturzo, De Gasperi, La Pira, Dossetti, Carlo Caretto, Moro, Fanfani …. Politici/giuristi/intellettuali, ma anche uomini che avevano una “buona confidenza” con l’inginocchiatoio oltre che con lo scanno parlamentare ….

E rimpiango un po’ la statura e la capacità di guardare in alto di un uomo come La Pira … - Sindaco di Firenze …. - Uomo dei viaggi con L’oriente e con il mondo sovietico nel periodo più duro della guerra fredda …

Rimpiango anche qui il desidero… la voglia di profezia ….

Ed oggi i primi luoghi di profezia sono la America Latina e L’Africa ….dove più forti, ma anche più giovani sono le comunità cristiane ….
A livello macroeconomico perciò mi dico che è difficile riuscire a fare tutto con il Microcredito …. ( si veda il Banchiere dei Poveri – Muhammad Yunus – mi pare vincitore del premio nobel per la pace 2004/5 ed. Feltrinelli )

Qualsiasi professore di economia in un suo corso parla sempre di un argomento da tenere presente che sono le “esternalità” .. dei cosiddetti costi nascosti … nel valutare un sistema produttivo …. Esempio canonico : Se una fabbrica è troppo inquinante poi si rischia di fare ammalare la popolazione circostante aggravando in quella zona il costo del sistema sanitario …allora dovremo mettere i filtri alle ciminiere … ci costerà un po’ di più il prodotto finale, ma pagheremo meno tasse per le nostre cure mediche e respireremo aria migliore …..


La globalizzazione … se “sensata alla luce delle esternalità” è una grossissima opportunità, non è certo un demonio da combattere …..


3) Ma il tronco caduto nella foresta che sicuramente in questa Primavera del 2007, che fa più scalpore, che è alla ribalta su internet e mi viene posto a più riprese come domanda.. riguarda i presbiteri … ed il loro celibato ….

La “raccomandazione” fortissima GPII teologicamente non fa una piega !!

Ho conosciuto almeno 5/6 amici sacerdoti tra i 30 ed i 40 anni che hanno chiesto la riduzione allo stato laicale “abbandonando l’abito talare o il saio” per amore di una ragazza …., ma la domanda che mi porto come dubbio perché mi viene spesso posta da chi frequenta poco la Chiesa, la Messa ed i Sacramenti e si attende da me una risposta è la seguente :

“Ma per uno che - “lascia” - quanti sono quelli nascosti ???”

Sicuramente questa cosa è ragione di un certo imbarazzo in tante “pecorelle smarrite” … quando invece “ le pecorelle smarrite più smaliziate” non se se escono con l’altra fase:

“ Ma dai … non lo sai … l’amante ce la hanno tutti - è che poi se si sposassero e fossero costretti a smettere di fare i preti che cosa vanno a fare ? …, ma almeno se avessero i figli e la moglie si renderebbero davvero conto di cosa vuole dire il peso di portare avanti una vita a due con prole …”

E qui resto un po’ interdetto e mi viene da rispondere che di fronte a chi sbaglia c’è anche chi …. come il pretino del Musical “Aggiungi un posto a Tavola” che tentato da una parrocchiana dice : “ NON SI POLEE !!! ”

Ma la situazione sopra è di più facile gestione e risposta di fronte alle stesse “pecorelle smarrite” che mi hanno poi invitato a fare un salto sul sito della BBC dove poi si parla degli “orchi” …..


Innanzitutto il problema è complesso perché spesso gli “orchi” sono stati anche loro - a loro volta vittime - dello “stesso meccanismo” e di conseguenza sono sia vittime che carnefici !!! ….

Quale soluzione di un problema che non è solo morale, ma anche legale rispetto allo Stato Italiano in cui viviamo ?

… Sappiamo delle inumane condizioni in cui versano i detenuti nelle carceri, e quanto si fosse speso per la loro umanizzazione anche GPII, e sappiamo anche dai trafiletti dei giornali il trattamento che in quelle stesse strutture viene alle volte riservato agli “orchi” ….





Senza per forza dovere scomodare Cesare Beccaria e tutta la giurisprudenza a seguire …, se la detenzione per la espiazione di un reato passato in giudicato deve avere scopo correttivo non si può però esporre una persona che è stata spesso a sua volta anche vittima al rischio – anche solo ipotetico - di linciaggio …; dall’altro in quanto “carnefice” sussiste il potenziale rischio che si possa reiterare un reato ed allora …..

Quale il dilemma tra la libertà ed una forma di “semi-isolamento” psicologicamente assistito in una struttura ecclesiastica affinché la persona possa quanto prima in maniera umana curarsi ?

( difficile poter definire questo semi-isolamento come “Certose” perché queste ultime sono assolutamente una altra cosa…, ma non saprei come rendere il concetto di isolamento senza per questo dover pensare ad un ospedale o ad una clinica …. )

Alle famose “pecorelle smarrite” che incontro sul lavoro, mentre faccio la spesa, con cui esco alle volte nel week-end, che sono conviventi, sposate civilmente o se sposate in Chiesa che sono poco praticanti … – anche io “semplice pecorella ”- … posso solo rispondere – da comune cristiano - che l’intera materia è oggi oggetto di attenta indagine e studio da parte delle più alte gerarchie vaticane e che preghiamo e ci auguriamo che tutto possa risolversi per il meglio e in maniera trasparente quanto prima …. So che si stanno mobilitando in questo senso delle petizioni di tanti cristiani affinché si possa fare piena luce in merito, perché questo problema era già stato avvertito qualche anno fa … sulla base dei i primi scandali del presbiterio americano …. Dopo i tanti “Mea Culpa” di questo ultimo Giubileo, ci sta che come Chiesa saremo chiamati a farne uno sui nostri presbiteri ….…pena - in futuro - trovare (sui muri dei sottopassaggi, dei cavalcavia, delle metro o delle stazioni) da parte di una certa “cultura radicale e laicista” non più scritte sessantottine e bonarie del tipo: “ Più prati e meno preti …” , ma la equazione ed equiparazione del termine Presbitero/Prete come sinonimo della parola “orco” … rivolta a persone che invece hanno anche come primo compito proprio una funzione di carattere pedagogico ed educativo …

Siamo - purtroppo - ben lontani dall’accusa di “cannibalismo” che veniva portata ai primi cristiani sotto l’Impero accusati di mangiare e bere il Corpo ed il Sangue del loro Signore …..

Una statistica della regione Toscana fatta da uno specifico osservatorio sulla condizione femminile evidenziava che 7 donne su 10 avevano subito una violenza fisica (stupro) o un tentativo di esso e che nella maggior parte dei casi la persona era il marito/convivete, un membro della famiglia o un amico/parente stretto …..

Capita – in una profonda amicizia / nella relazione di coppia - di entrare in intimità con persona (ragazza) e che questa ad un certo punto faccia emergere dal suo passato anche questo tipo di esperienza …. E già riuscire a parlarne è un dramma, ma almeno siamo alla metà dell’opera perché il vero dramma è non potere riuscire ad esprimere questa cosa che si porta dentro …

Se accettano di parlarne hanno iniziato la fase di guarigione !!! ….

Resta una paura profonda del “genere homo” … nonostante anni di analisi e di preghiere … Che alle volte nonostante gli anni queste ragazze restano delle “anima spezzate”…. incapaci di riuscire ad avere un rapporto equilibrato con la loro femminilità … in quanto più fragili maggiormente esposte a rischi quali la anoressia e la bulimia. Con molta difficoltà riescono ad avere una relazione stabile … e con altrettanta difficoltà sono ancora in grado di provare quel senso di affidamento totale ad un altro … alle volte all’Altro inteso con la A maiuscola… …Anzi spesso fuggono per reazione proprio nel momento in cui un rapporto diventa più serio ….


La crisi delle Vocazioni - Se i nostri seminari sono vuoti …
Valorizziamo – davvero - i diaconi ( nel etimologico del termine ) …. Anche senza troppi corsi o formalismi …. Nel senso che magari esistono gli buoni padri di famiglia, signori di una certa età, che hanno passato la sessantina e che magari essendo in pensione hanno più tempo libero, comunque con una notevole cultura teologica … ( che per assurdo rischiano di essere anche più ferrati sull’ultimo documento papale degli stessi sacerdoti che hanno smesso di aggiornarsi per età, poco tempo, poca voglia … ) ed anche se non hanno un “diplomino e la patente ” specifica … potrebbe essere accettata/loro riconosciuta una forma di “credito formativo” dopo una serie di lunghe chiacchierate e teologicamente profonde con il Vescovo o con il sacerdote da esso demandato … Nel mondo del lavoro l’esperienza alle volte vale più della teoria ed allora, perché non potrebbe essere almeno in parte così anche nella Chiesa ??? Mi vengono in mente gli Atti degli Apostoli ed il modo in cui San Paolo istituiva le prime comunità cristiane nell’Asia minore ed a Roma ….
Lino (… se non ricordo male Prima papa dopo Pietro … ) era stato formato alla scuola di San Paolo, ma nella sua vita fu prima schiavo e poi liberto ….


La percezione che ho parlando con qualche amico “che si dice fuori… e magari lo è per pratica della messa domenicale, ma che si pone delle domande ed è in ricerca” è quella di vedere una Chiesa che “pontifica” di sul sesto comandamento ed misura minore sul 1° ed il 2° sostituendo alle volte un idolo con il Signore …. Ci riconosce apertamente che ci sono tanti sacerdoti santi ( Grazie a Dio !!! ), ma anche tanti di loro che sembrano più attaccati ai consigli delle Misericordie, delle associazioni di volontariato, delle Fondazioni più dal punto di vista del prestigio umano che da quello “della cura d’anime”…. Avere queste responsabilità e portarne il loro peso non è semplice, alle volte richiede compromessi, ma che bella figura di ideale e di coerenza fino alla totale dissoluzione (per pira ignea) di se potrebbe essere Fra Gerolamo Savonarola …. ( Arso prima vivo come eretico poi è stato fatto Servo di Dio nel 1997 … … )


( Se la cura della peste e delle ferite infette era conosciuta nella medicina greca … questa sopravvisse per tutto il Medio Evo più grazie al contributo agli arabi che non dei cristiani i quali la reintrodussero solo intorno al 1500 … Sicuramente i bubboni della peste per dire che le ferie infette sono poco piacevoli da vedere… ma l’unica cosa che si può fare è inciderli, analizzarli, disinfettarli e cauterizzarli …. – Nessuno mette in dubbio che vedere il puss che fuoriesce è schifoso ed è maleodorante …., ma con questa operazione si salva la gamba e si evita la cancrena …. Ed alla fine si salva una vita ) ….

Tante “pecorelle smarrite” hanno “buttato via il BAMBINO con l'acqua sporca” ….
“Mettiamoci dei depuratori” in modo da fare tornare questa acqua che zampilla nella chiesa ancora una volta cristallina …. Ed allora anche tante “pecorelle smarrite” torneranno alla fonte …..


Sentirsi a casa nella Chiesa alle volte è faticoso ….

Ezechiele – ne non sbaglio – ma non ho la citazione esatta - parla di pastori che si sono trasformati in lupi per la durezza del loro cuore…

Credo che esistano tante le pecore ( femmine ) e montoni ( maschi) del gregge ovvero tanti uomini e donne che si dicono e sentono cristiane che nonostante tutto questo si sforzano quotidianamente di continuare a seguire la voce dell’Unico Pastore che è Gesù Cristo anche se gli ululati in questi tempi si fanno sempre più forti… e pur a rendersi conto che alcuni dei loro “cani pastori” posti a tutela e raduno del gregge si sono “inselvatichiti” e stanno diventando lupi …
A maggior ragione se ne rendono conto “le pecorelle smarrite” che sono più lontane dal gregge …e che hanno imparato a loro spese e da sole a provare a difendersi dai lupi per ragioni di mera sopravvivenza…
Credo purtroppo però, e questa è senza dubbio la parte più difficile e dolorosa perché rischia di essere fratricida che “tante pecore, montoni e capretti dentro il gregge” si trovano ormai sempre più spesso costretti ad imparare ad usare “le corna o le zampe” per difendersi oltre che dai lupi per loro natura cattivi … anche da quei “cani pastore” che ormai sono diventati randagi e quindi sempre più simili agli stessi lupi … Come in Ezechiele preghiamo per nuovi l’arrivo di nuovi ( “cani”) pastori che sappiano nuovamente pascolare con amore e cura il Popolo di Dio

( Il temine “cane pastore” non è qui espesso in chiave polemica o offensiva ma è stato in altri momenti precedentemente discusso con amici preti e da loro stessi usato per sottolineare la diversità dei carismi all’interno del popolo di Dio … mettendo il Signore come centro ed Unico Pastore a cui ogni cristiano è chiamato ad obbedire…. E poi specificando chi chiamato come le pecore al progetto della co-creazione del creato e chi come i cani pastori alla co-redenzione dello stesso ) ….

Se alle volte mi dico che forse poco è cambiato dal 1.200 / 1.500 ad oggi, perché poco è cambiata la natura umana … mi consola sapere che “lo Spirito soffia dove vuole Lui” ed in questi giorni era proprio Pentecoste …. Nei secoli in cui la Chiesa aveva bisogno di conversione … lo Spirito ha sempre saputo rispondere con uomini - I Santi – ( e qui sono eccezionali per la descrizione che ne fanno di loro le poesie di GPII pubblicate in CD sul Corriere della Sera qualche tempo fa….)

I Santi - spesso considerati – per il loro tempo - “ uomini decisamente pericolosi o quanto meno un po’ sopra le righe” … perché profeti per il loro tempo !!!…. Spesso dei cristiani mal visti e quindi per una parte della loro vita o messi ai margini o perseguitati …..

Francesco e Chiara di Assisi; Thomas More; Giovanni Cafasso & Don Bosco per citarne solo alcuni …. Oggi forse ci mettiamo un po’ di più per riconoscerli …. Ma se li troviamo è bene consumare i gradini della loro casa ….

Per fortuna esistono luoghi come La Verna/ Assisi/ Taizè / il Sermig … dove è possibile incontrarli come pellegrini che passano per caso, ma che regalano un pezzo profondo di vita ed una scintilla del loro amore incondizionato per il Signore….
Uomini come Don Luciano Mendez de Almeida … Il Cardinale Vietnamita Francesco Van Thuan …. Padre Renato Rosso …. Padre Tizito… Dominique Lapierre … e tanti altri …. sucuramente meno noti, ma no per questo meno attivi nella Chiesa ….


Ti/Vi lascio con una ultima considerazione ….

Alla fine di questo “circo in festa” che è la vita …. con i cloun che ogni tanto piangono e le tigri che ci fanno paura … penso che quando il Buon Dio mi/ci chiamerà al suo cospetto facendomi lo sreanning a raggi X su quanti comandamenti abbiamo trasgredito e chiedendomi se tutte le domeniche sono stato alla Messa …. Ci vado sempre salvo casi eccezionali, malo faccio per trovare un Amico con la A Maiuscola ed una comunità e non perché è un precetto ……
Penso invece che mi domanderà - e li forse sarà “severamente” equo - se ed in che misura/qualità abbia saputo amare gli altri ….. se anche in quelle famose situazioni che sintetizziamo con la frase “ pensieri; parole; opere ed omissioni” abbia saputo se non fare il bene Assoluto .. almeno scegliere il meno male … cercando prima di tutto il bene per gli altri .. e poi il nostro tornaconto … Tutto il resto lo rimetterò alla Sua Divina Misericordia ed alla mia “beata ignoranza” …. Chiedendo per me ed in primo luogo per gli atri… l’intercessione di Maria Santissima … ( ora pro nobis peccatoribus nuc et in ora mortis nostrea – Amen ) …. e di Suor Faustina Kovalsca ….. affinché anche lei interceda per tutti noi nel ns. ultimo giorno

Anonimo ha detto...

A. PARTE ANAGRAFICA
Un nome di fantasia: Gianluca
Età: 37
Sesso: maschile
Provincia di nascita: Roma
Provincia di attuale residenza: Roma
Ho un fratello.
Sono il secondogenito.
I miei genitori sono sposati in chiesa.
Vivo a casa dei miei genitori.


B. L'INIZIO DELLA CRISI
A dire la verità non riesco a focalizzare una crisi con la “C” maiuscola.

Sicuramente ci sono stati momenti di grande afflato mistico, momenti di freddezza, momenti tiepidi.

Uno dei momenti di maggiore stanchezza é stato quando il “mio” vice parroco é stato trasferito.

Colei che mi stava accanto in quel momento, abbastanza inserita nella chiesa, é rimasta sulle sue posizioni...aveva un altro riferimento.


C. L'ESPERIENZA DELLA CRISI
In quel momento ho perso quello che potrei definire il mio “Padre Spirituale”.
Facevo parte del gruppo scout, c’erano gli assistenti...
...c’erano gli altri sacerdoti in parrocchia...
...ma non era la stessa cosa.

Prima molta stanchezza.

Mi ha aiutato il fatto di avere “buone abitudini”, non mi sono allontanato tanto.

Poi ho cominciato a cercare nel momento in cui mi sono reso canto che ero poco frequente ai sacramenti.

Intorno avevo gli altri della comunità scout, con loro ho condiviso, a volte, le mie difficoltà.

Ero dispiaciuto, sentivo che stavo perdendo un rapporto ... come quando vedi un amico che si allontana.

Non riuscivo a trovare qualcuno che, parlandomi o confessandomi, mi facesse sentire capito e stimolato....sentivo molto di piú il peso del giudizio.

D. LA FINE DELLA CRISI
Pian piano mi sono “rassegnato” al fatto che non sia facile trovare un interlocutore ...per la vita spirituale...per la vita.
Facevo servizio in associazione.

In piú occasioni mi sono rimboccato le maniche ed ho provato a dare il mio contributo alla vita della mia comunità parrocchiale.

Ho cercato qualche momento di approfondimento specifico.

Cerco di essere un buon cittadino e di non fermarmi alla Messa della domenica.

La crisi, se cosí si puó chiamare, é rientrata gradualmente senza eventi eclatanti o esperienze forti.

Non sempre sono contento dei progressi.

Come figure di riferimento ho avuto alcuni sacerdoti.

Anonimo ha detto...

Un nome di fantasia: maria
Età:26
Sesso:F
residenza: lombardia
sono la seconda di tre fratelli.
I miei genitori sono sposati in chiesa
Purtroppo non vivo ancora da sola!

Io credo TANTISSIMO nella Chiesa!
Ma: non trovo un posto!

Hai mai messo in discussione la tua adesione personale ai valori ecclesiali?
No, ma ho messo in discussione il modo in cui li vivevo (tra l’altro sentendomi brava!)

Se si, quando è avvenuto in modo serio e ragionato?
Avevo 22 anni facevo tutto in parrocchia e frequentavo l’ac, avevo tanti sacerdoti di riferimento e degli educatori meravigliosi.
Ho fatto un viaggio in africa.
Sono tornata e ho mollato tutto- tutte le attività ma non i valori, non la fede!
Ero sola ma ho intrapreso un cammino dai missionari trovando molti amici.
Dopo due anni ho conosciuto il mio fidanzato in un monastero (una benedizione!)

La crisi sta nel fatto che non trovo riferimenti, soprattutto per quanto riguarda il vivere il fidanzamento. Vorrei impegnarmi all’interno della chiesa e vorrei avere lì un’altra famiglia, come succedeva come quando ero più giovane. Ma da quando ho 18 anni la parrocchia mi propone le stesse cose e allora... ho cominciato a pascolare qua e là, frequento monasteri e parrocchie sparse e questo mi priva del senso di appartenenza e di comunità e della possibilità di condividere davvero la vita. Ogni volta che mi riavvicino trovo le stesse catechesi incartapecorite... prego frequento la messa feriale leggo la Bibbia... ma tutto da sola.
Vorrei tornare e vorrei anche che chi guarda la chiesa da fuori sappia che ci sono persone che non fanno della fede una pura questione di messa domenicale ma che vivono tutto in modo diverso perchè credono in Dio.
Mi piacerebbe fare volontariato, catechesi, formazione permanente, lectio divina con altre persone... con altre coppie! Chiedere come fanno loro a pregare in due, perchè nessuno ce lo insegna! Anche per il lavoro, mi piacerebbe trovare qualche adulto che mi racconta come fa a resistere nel comportarsi da cristiano in mezzo a tanta povertà umana sul luogo di lavoro!
Mi aiutano tanto il mio fidanzato e la mia famiglia, e alcuni amici. Il sostegno più valido di questi ultimi anni è stato il sermig e le parole di Ernesto che ama la chiesa perdutamente e mi convince a restarne innamorata.

Anonimo ha detto...

Anagrafica
Nome: Asia
Età: 19 anni
Sesso : F
Prov nascita: Napoli
Prov attuale residenza: Napoli

3 sorelle e 1 fratello con 1 sorella prima di me
Vivo solo con papà perché mia madre non c’è più


B.Si mi è capitato:
ormai è una situazione che si protrae da circa un anno ma non ho mai frequentato parrocchie o luoghi del genere.

L’allontanamento è avvenuto in modo graduale e l’ho fatto da sola.

C. Ho tentato sia di riflettere isolatamente sia di farmi aiutare specialmente da mia sorella.

Ho continuato ad andare in chiesa ma dentro di me ho sempre avvertito un senso di vuoto e solitudine opprimente.

Ogni giorno ho pregato perché Gesù potesse nuovamente tornare a farmi visita o, se venuto, perché potessi ricevere la facoltà di ascoltare il suo richiamo ed accoglierlo nel mio cuore.

Ancora qui attendo un segno e cerco di pregare sempre.

Per me non è un problema di cattivo rapporto con la chiesa..
forse direi di cattivo rapporto con me stessa.

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Grätchen, , sono femmina (anzi donna! Mica sono un cane!), sono nata a bucarest 19 anni fa e vivo a roma.


Sono figlia unica ma non ho il privilegio di non avere rompisctole sulla coscienza perchè ho un fratello cretino di 17 anni che è stato adottato da un'altra famiglia.


I miei sono sposati civilmente e ti dirò anche il motivo così non ti stupirai dei miei "precoci" dubbi:


semplicemente, non sono credenti e io (scusa il gioco di parole) ringrazio Dio per questo perchè in loro, più che altro in mio padre, brilla la fiamma dell'illuminismo.



Mia madre è un caso a parte: è una delle poche persone che avrebbe bisogno veramente di un po' di fede perchè, senza tutti i torti, è afflitta da un pessimismo cosmico peggiore di quello leopardiano.



Comunque ho iniziato ad avvicinarmi anch'io all'illuminismo (traduci:ad avere dubbi seri e ragionati)

quando non avevo ancora 16anni, anche se penso di aver dubitato per la prima volta dell'esistenza di Dio quando ho scoperto che Babbo Natale non esisteva...


Hai mai pensato al trauma che rappresenta nella crescita di un bambino tale scoperta?

Se non esiste un essere così meraviglioso perchè dovrebbe esistere Dio, i cui regali e le cui immagini non si vedono?

Almeno, un bambino normale non li nota: è sempre meglio un giocattolo o un cane che un fratellino di cui essere gelosi, no?


Comunque, nonostante la scarsa fede dei miei, sono stata mandata al catechismo per la comunione (come fatto sociale) e agli scout (a questi, mi hanno iscritto in assoluta buona fede:

non immaginavano che crescendo mi avrebbero assillato e messo in croce!!!)

Più tardi, ho scelto io stessa di fare la cresima... I dubbi sono iniziati subito dopo la cresima (ad averlo saputo, mi sarei risparmiata due anni di catechismo)



Ma forse è stato il pentimento per essermi "fidata" della sola religione che mi era stata insegnata e non essermi guardata prima intorno...


e così, ammirando gli altri culti ho iniziato a notare sempre più crepe nel mio...


sicuramente anche perchè mi erano state insegnate poche favolette, anche per la cresima, e i dogmi principali erano stati dati per scontati, quando per me non lo erano.

Volevo capire e non c'era nessuno che mi spiegasse...


Comunque, all'inizio erano dubbi normali e quindi insignificanti e i miei mi hanno sempre detto di non preoccuparmi, anche in nome del buon beneficio del dubbio.

Poi ho chesto aiuto alla capo scout, la mitica manu, che era anche la mia madrina della cresima. La situazione è andata avanti per un pò, e quando stavo perdendo le speranze, ti sei fatto avanti te, con una confessione non richiesta, che non ha risolto la situazione, ma mi ha dato coraggio per ricominciare una ricerca...


L'esperienza che mi ha aiutato di più è stata (forse lo dovevo fare anonima... sto rovinando la mia reputazione........) quando mi hai fatto piangere per la fede...

Comunque, a parte voi due e in minima parte il clan non ho permesso a nessun altro di entrare in una cosa personale come la fede.


Non ci sono state, per me, vere e proprie fasi:


solo un grande polpettone in cui non capisci nulla,


non riesci ad analizzare in modo scientifico le tue emozioni, ti senti solo, p

ensi che andare in chiesa sia una presa per il c--- nei confronti tuoi, di chi crede e di Dio nel caso esista...


Mano a mano viene la rabbia perchè vorresti credere, o il menefreghismo, o meglio:


se hai qualcuno vicino è più difficile che insorga il secondo, che poi è la vera stupidità perchè uno inizia ad aver dubbi perchè non ha le prove dell'esistenza di Dio ma non ce l'ha neanche del contrario!


IO, da ragazza iperintelligente quale sono (modestia a parte...) vorrei capire Dio con la ragione o riuscirwe a sentirlo, almeno dentro di me...ma soprattutto ragionare con la mia testa!


Voglio la libertà per cui è morta tanta gente!


Ma penso che quasi tutti i giovani vogliano la tolleranza e non accettino che certe cose perchè contrarie ai dogmi di qualche religione

(un esempio banale:i pacs)

siano vietate anche agli altri perchè il fanatismo religioso investe anche chi governa e il papa minaccia "rappresaglie" di Dio nell'aldilà per un voto.


Vabbè, puoi vedere tu stesso che mi sto infervorando ma soprattutto dilungando.

Comunque il fanatismo religioso è negativo nell'islam ma anche nel cattolicesimo, però almeno gli stiliti non pretendevano di governare!

Ho capito che l'importante è cercare e solo quando avrò trovato (da sola, ma qualche consiglio non guasta mai) ciò che cerco mi potrò fermare.


Dai preti chiedo solo più intelligenza, più apertura, meno fanatismo, meno dogmi che non spiegano e forse non capiscono neanche loro.

Tanto il succo del cristianesimo lo condividiamo anche noi giovani eretici.

Dovrebbero lottare di più per l'amore reciproco, e il rispetto

(se insegnati da Cristo, dai genitori o dal buon senso non conta)

e meno alla verginità della Madonna o di Cristo

(che tra l'altro, avendo figli, avrebbe solo dato il buon esempio e non sarebbe meno figlio di Dio per questo).

se ti va, prega per me:

vedi mai che a te ti ascolta e mi da la fede!!!!!!!!!!!!!!!